di AnFan – I sostituti procuratori dell’Antimafia di Napoli, Simona Rossi e Luigi Landolfi, al termine della requisitoria, hanno richiesto cinquantanove anni di reclusione complessivi per i cinque imputati finiti in una inchiesta su una serie di estorsioni e atti intimidatori contro imprenditori irpini.
I carabinieri del nucleo investigativo di Avellino, guidati dal capitano Quintino Russo, sotto la supervisione del comando provinciale coordinato dal colonnello Massimo Cagnazzo, ad agosto del 2019 avevano arrestato i cinque imputati ritenuti vicini al Clan Graziano di Quindici.
Le ordinanze di custodia cautelare erano state firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Leda Rossetti. Nell’indagine si faceva riferimento a diverse estorsioni (alcune solo tentate), nei confronti di alcuni imprenditori impegnati a realizzare opere nella zona del Vallo Lauro. L’obiettivo era ribadire “che qui comandiamo noi”, come si legge in numerosi passi dell’ordinanza. La difesa degli imputati sarà affidata, fra gli altri, agli avvocati Raffaele e Isidoro Bizzarro.