Cinghiali: i sindaci del Greco chiedono un intervento straordinario

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Coro unanime dei sindaci degli otto Comuni del Greco di Tufo che hanno chiesto alla Provincia un intervento di tipo straordinario per riportare l’equilibrio naturale della fauna selvatica nell’area di coltivazione del pregiato nettare, compromesso da un sovrappopolamento di cinghiali sfuggito ormai al controllo dell’ente provinciale che ha competenze di gestione in materia.
E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto questa mattina presso la sede del Consorzio degli otto Comuni del Greco di Tufo a cui erano presenti i sindaci di Petruro Irpino, Chianche, Torrioni, Santa Paolina, Prata di Principato Ultra, Montefusco e Altavilla Irpina.
Il presidente e il vice presidente dei viticoltori consorziati, rispettivamente Marino Donnarumma e Anastasia Grillo, hanno tracciato una situazione di limite che vivono non solo i produttori di uve, che contano numerosi danni, ma anche e soprattutto tutti i residenti del territorio che si vedono “minacciati” da questi animali nei pressi delle loro abitazioni e lungo le arterie di comunicazioni sia comunali che provinciali dando luogo anche a problemi di sicurezza.
Una situazione al collasso e a dimostrarlo sono alcuni dati emersi dall’incontro: “la Provincia di Avellino, ente preposto alla gestione e al controllo della fauna selvatica, non risarcisce da circa 4 anni gli agricoltori danneggiati per mancanza di fondi per danni che ammontano a circa un milione di euro; nel 2007 e 2008 sono state prodotte domande di richiesta risarcimento danni pari a 535 mila euro; la Regione Campania ha disposto per lo stesso periodo un fondo di risarcimento alla Ente provinciale irpino di 51 mila euro; allo stato non esiste uno studio, e i relativi dati di censimento, di questa specie selvatica e del grado di compromissione dell’equilibrio naturale; attualmente si registra sul territorio una lacuna di regolamenti mirati per le Aree a Caccia Specifica (A.C.S.) e, allo stato dei fatti, aprire le sole riserve di caccia in tutta l’areale del Greco di Tufo, non risolverebbe il problema anzi lo andrebbe a complicare trasformando i cacciatori in bracconieri. Quindi, alla luce di tutto ciò, gli amministratori locali hanno chiesto un intervento di tipo straordinario, così come in altre realtà territoriali italiane, vedi la Liguria, Toscana e Sardegna.
Se il sovrappopolamento dei cinghiali sta mettendo a serio rischio le vitivinicole con gravi danni all’economia locale, il colpo di grazia all’economia agricola locale, quest’anno, viene inferto anche e soprattutto da una legge di mercato che vede fissare il prezzo di vendita delle uve ad una cifra irrisoria tanto da non coprire nemmeno le spese”.

Il Consorzio degli Otto Comuni del Greco di Tufo, che conta circa 160 iscritti, ha chiesto aiuto ai Sindaci, affinché unitamente agli altri enti (Camera di Commercio, Stapa CePica, Assessorato provinciale all’Agricoltura, Associazioni di Categoria) possono attivare azioni comuni per evitare di compromettere seriamente la già fragile economia locale basata quasi esclusivamente sulla produzione di uve docg Greco di Tufo.

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