C’era una volta la Banca della Campania. Ecco le nuove strategie della BPER

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“La storia che le banche settentrionali raccolgano al Sud per investire al Nord è francamente una favola metropolitana”.

Lo afferma il responsabile della direzione territoriale Campania della Bper, Antonio Rosignoli, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano PiuEconomia.com.

Rosignoli mette in evidenza una serie di passaggi fondamentali dell’istituto di credito che ha “sostituito” la vecchia Banca Popolare dell’Irpinia.

E precisa: “La riorganizzazione del nostro gruppo non ha cambiato priorità e obiettivi: restiamo riferimento anche per il Sud”.

Antonio Rosignoli direzione Bper Banca
Antonio Rosignoli direzione Bper Banca

Metabolizzata la fusione della Banca della Campania (insieme alla Banca Popolare del Mezzogiorno e la Banca Popolare di Ravenna, ndr) BperBanca si prepara al prossimo step, la trasformazione in società per azioni.

Alla domanda su come sia stata percepita dalle imprese e le famiglie campane la scomparsa del logo regionale, risponde così:

“E’ stata un’operazione assolutamente indolore, gestita con grande attenzione e trasparenza.Del resto i prodotti sono rimasti gli stessi, così come i nostri numeri in Campania, e mi riferisco alle filiali ed al personale. Senza contare che Banca della Campania aveva una storia di 8 anni, non lunghissima insomma. Credo che la fusione della Banca Popolare dell’Irpinia abbia avuto, a suo tempo, un’eco maggiore sul territorio. Il brand BperBanca sarà lo stesso su tutto il territorio nazionale, è solo questione di tempo”.

Un servizio importante, attivato da poco, riguarda “un aiuto agli agricoltori irpini danneggiati dalla forte grandinata dello scorso 5 settembre. In collaborazione ed accordo con Coldiretti, Cia e Confagricoltura, abbiamo previsto delle linee credito a favore delle famiglie, fino a 30mila euro, e delle aziende, fino a 150mila euro, con durata massima di 24 mesi al tasso simbolico dell’1 per cento. E’ un segnale importante che conferma la nostra attenzione alle esigenze locali con una risposta rapida e concreta, alternativa a quelli che sono i tempi spesso troppo lunghi della politica”.

(Alfredo Picariello  – direttore di + Economia)