Caserta – Operazione Biopower: in manette anche due irpini

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Caserta – Associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno della Regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio ed alla realizzazione di falsità in atti pubblici: sono questi i capi d’accusa verso le 23 persone arrestate a seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Delle ordinanze di custodia cautelare 14 sono state emesse in Campania, 4 nel Lazio, 3 in Emilia Romagna e 2 in Lombardia. Nella rete sono finiti anche due irpini: Vincenzo Guerriero, 58enne di Avellino (custodia cautelare in carcere) e Giuseppe Ragucci, 54enne di Cervinara (attualmente ai domiciliari).
L’attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha consentito dunque di smascherare un intero sodalizio criminoso.

I fatti – Due imprenditori laziali (Renzo Bracciali e Gianpiero Tombolillo) hanno costituito tre società (Biopower S.p.a., Natural Energy S.r.l. ed Energethic S.r.l.) per la costruzione di centrali per la produzione di energia derivante dalle biomasse, intessendo una fitta rete di rapporti di favoritismo e di corruzione con funzionari ed amministratori pubblici del Comune dove sarebbe stata eretta la centrale (Pignataro Maggiore); della Regione Campania – in particolare dell’Assessorato alle Attività Produttive – incaricata di conferire autorizzazioni e di indire le conferenze di servizi per definire i procedimenti amministrativi per la realizzazione delle centrali; del Genio Civile di Caserta, incaricato di esprimere le autorizzazioni antisismiche sui lavori di costruzione della centrale biotermica di Pignataro Maggiore; di altre pubbliche amministrazioni.
Le ‘spese’ per le corruzioni sono state reperite dai due imprenditori romani con l’ausilio di una società di San Marino che effettuava operazioni contabili anche su alcuni conti correnti accesi presso un istituto bancario svizzero.

Nell’elenco delle persone destinatarie dell’ordinanza anche il dirigente del settore attività produttive della Regione Campania, Vincenzo Guerriero. Secondo gli inquirenti avrebbe adottato provvedimenti amministrativi favorevoli alle società con la promessa di conferire al figlio Francesco l’incarico di progettazione nel team project relativo alla costruzione della centrale di Pignataro Maggiore.
Anche un altro funzionario irpino del settore attività produttive della Regione Campania, Giuseppe Ragucci, è finito agli arresti domiciliari in quanto nel corso delle indagini è stato accertato che, unitamente a Vincenzo Guerriero, aveva partecipato alle conferenze di servizi, indette dalla Regione, per esaminare le richieste di autorizzazione alla realizzazione di centrali eoliche nel Comune di San Bartolomeo in Galdo (Bn) ed entrambi hanno accettato la promessa di condividere gli utili con Gianpiero Tombolillo, con Scia Fulvio e con Befi Gerardo (quale progettista e professionista incaricato di far pervenire all’amministrazione comunale la disponibilità di Tombolillo alla realizzazione) di una nuova società destinata a ricevere del Comune di San Bartolomeo in Galdo l’incarico di gestire un costituendo impianto eolico nel territorio di quel comune. Anche grazie all’apporto tecnico dei due pubblici ufficiali tali conferenze di servizi si erano concluse con un diniego di autorizzazione nei confronti della Sorgenia Spa, della Gaia Srl e della Ecoenergia srl, concorrenti delle imprese del gruppo Tombolillo – Bracciali.

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