Cartelle esattoriali, la minoranza accusa: le tasse non si rottamano, tutto il resto si

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LAURO- Il caso della mancata adesione del Comune di Lauro alla possibilità di stralciare alcuni costi legati alle cartelle esattoriali fino a mille euro riapre lo scontro tra la maggioranza che sostiene il primo cittadino Rossano Sergio Boglione e il gruppo di minoranza. I consiglieri dei due gruppi di opposizione, dopo aver messo in chiaro nel corso della seduta del consiglio comunale la loro posizione rispetto alla mancata adesione dell’ente allo stralcio delle cartelle esattoriali, hanno scelto di ribadire con un manifesto pubblico, apparso in mattinata in paese che a Lauro “le tasse non si rottamano, tutto il resto si”.

IL CASO

Il motivo del contendere e’ legato, come hanno spiegato gli stessi esponenti del gruppo di opposizione “alla legge 197/22 inerente il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023…” (meglio nota come Legge Finanziaria) ha previsto, tra l’altro, la cd “rottamazione” delle cartelle esattoriali, nel senso di consentire l’annullamento delle stesse limitatamente alla quota degli interessi di mora ed alle sanzioni amministrative. Misura, dunque, adottata dal Governo per affievolire il peso dell’imposizione, comprensibilmente in considerazione delle criticità economiche ed occupazionali che affliggono il Paese. In definitiva, lo Stato tende la mano alla comunità. La norma tuttavia prevede che gli enti creditori possono stabilire di non applicare il beneficio suddetto relativamente ai debiti di importo residuo…fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, ed in tal senso essi sono tenuti ad adottare le rispettive deliberazioni nei modi e termini di legge”. Quello che ha fatto anche Lauro, scelta stigmatizzata dal gruppo di minoranza: “Il Consiglio Comunale di Lauro è stato chiamato ad esprimersi sull’approvazione del diniego in esame, ciò nella seduta del 30 gennaio scorso. I componenti delle opposizioni, con espressa dichiarazione ricevuta al verbale della delibera consiliare, hanno opposto e motivato il proprio voto contrario, consapevoli della buona opportunità fruibile dalla comunità di Lauro. Favorevoli invece il Sindaco e tutti i consiglieri di maggioranza e, pertanto, non sarà consentito ai cittadini di Lauro di poter fruire dello sgravio parziale delle cartelle esattoriali a loro carico entro i limiti di mille euro”.

L’ATTACCO

Da qui la severa censura per un’occasione di alleggerire il carico fiscale mancata: “La decisione non sorprende ma desta serie preoccupazioni. L’Amministrazione di maggioranza in carica, nondimeno contraddicendo le pubbliche promesse elettorali di segno contrario, neppure cenna a rendere più sopportabile il fardello di tasse e tributi in misura da record. In ambito edilizio la sostanza non cambia, con gli oneri di urbanizzazione e le sanzioni non facilmente sostenibili. Ebbene, Lauro è spremuta fino al punto da orientare il governo cittadino al diniego di una opportunità di risparmio, collettivo e parziale, riconosciuta dallo Stato. E’ sin troppo evidente che la tenuta del bilancio comunale, tra le altre voci fittizie di entrata, sia affidata proprio all’impietoso saccheggio delle tasche della gente. Al cittadino più attento ciò non dovrebbe sfuggire”. L’ultima bordata riguarda i servizi. Per il gruppo di opposizione infatti a fronte di una pressione fiscale che non viene alleggerita, ci sono invece servizi carenti e tagliati: “Tutto sommato il buon governo non viene mai per caso, e così, a maggior ragione, se ci si ritrova nell’approssimazione più totale. Verrebbe da chiedersi semmai il sacrificio che si richiede alla comunità sia almeno in parte ripagato: ebbene, non sembra che qui da noi ci sia esubero di servizi disponibili se, a tacer d’altro, manca persino uno scuolabus, se al cimitero i lavori sono in corso da una vita, se la scuola dell’infanzia sia accampata alla men peggio in uno stabile non certamente a norma. E così, sarebbe veramente ardito parlare di oculatezza e di buon governo, per gli sprechi, gli investimenti rovinosi e per le prebende post elettorali elargite ed in corso di elargizioni. Risparmiamo il lungo e penoso elenco, peraltro noto certamente a tutti. Diciamo però che sia veramente giusto, e piuttosto provvidenziale, se ciascuno di noi voglia riflettere seriamente sull’andamento barcollante delle cose del nostro Paese. Almeno per amor proprio”.