Carceri, il garante dei detenuti Mele: c’e’ un’emergenza, servono risposte dalla politica

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AVELLINO- “Il tema di oggi e’: venite, vedete, venite ascoltate. Una giornata di mobilitazione che serve perché si chieda alla politica di fare la stessa funzione del Garante: andare nelle carceri, ascoltare e vedere qual è la situazione e di conseguenza di prendere delle decisioni finalizzate a migliorare le condizioni. Soprattutto a risolvere dei problemi”. Questo l’appello che Carlo Mele, garante delle persone private della libertà della provincia di Avellino ha lanciato alla rappresentanza politica irpina. A raccoglierla questa mattina i consiglieri regionali Vincenzo Ciampi e Livio Petitto, che hanno partecipato insieme al Garante e alla delegazione composta da rappresentanti dell’Avvocatura al sopralluogo in tre padiglioni del carcere Antimo Graziano di Bellizzi Irpino. Anche ad Avellino, come in altri 96 istituti in tutta Italia si sono mobilitati i garanti dei detenuti per sollecitare attenzione all’emergenza carceri. “Si chiede alla politica di entrare nelle carceri e di non prendere decisioni solo per sentito dire o per convinzioni di partito. Non serve questo”. Perché Mele ricorda che “c’e’ un’ emergenza, c’e’ necessita’ di dare risposte di vivibilità delle carceri. Perché sempre di più emergono delle situazioni di ingiustizie. Sono persone, non sono cose. Persone che hanno diritti di dignità”. Mele ha ricordato come sia cambiata la fisionomia del detenuto: “oggi sono ragazzi, diciotto o diciannove anni, a volte vengono dai minorili. Questo significa rendere consapevole anche la società civile a prendere anche delle programmazioni future. Perche ciò che ci aspetta non è sicuramente positivo”
I NUMERI DEL CARCERE DI BELLIZZI
“Al momento il carcere non è sovraffollato . Su una capienza di 480 detenuti siamo sui 550, compreso il femminile. Il problema e’ che aumentano i ragazzi, le fasce giovanili e che c’e’ sempre questa annosa problematica sanitaria. Chiaramente la competenza e’ dell’ASL di Avellino, che forse non riesce. Non si trovano medici. Ad esempio bisognerebbe inventarli gli psichiatri, perché nessuno ci va”.