Capitali della cultura: l’audizione di Sant’Andrea di Conza al MiC

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Nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, sono termine le audizioni delle candidate Capitali della Cultura per il 2027. Dieci su diciassette i progetti selezionati per concorrere al prestigioso riconoscimento e al finanziamento di un milione di euro per la realizzazione dei dossier presentati.

Ieri, 25 febbraio, è stato il turno di Alberobello con “Pietramadre”, Aliano (provincia di Matera) con “Terra dell’altrove”, Brindisi con “Navigare il futuro”, Gallipoli con “La bella tra terra e mare” e La Spezia con “Una cultura come il mare”.

Oggi, invece, la commissione ha ascoltato Pompei con “Pompei Continuu”, Pordenone con “Pordenone 2027. Città che sorprende”, Reggio Calabria con “Cuore del Mediterraneo”, Savona con “Nuove rotte per la cultura” e l’irpina Sant’Andrea di Conza con “Incontro tempo”.

A fare le presentazioni, il sindaco di Sant’Andrea di Conza, che – dopo i saluti e i ringraziamenti di rito – ha lasciato il microfono a Francesca, una giovane attrice della compagnia teatrale “Mario Martino”, che ha interpretato un riadattamento teatrale di un articolo di Vittorio Sermonti. La scelta è stata dettata dalla tradizione teatrale che il borgo di Sant’Andrea vanta da quasi cinquant’anni, e che ha visto grandi nomi dello spettacolo calcare il palcoscenico del Teatro dell’Episcopio.

“La candidatura di Sant’Andrea di Conza tra le Capitali della Cultura è la candidatura di tutta l’alta Irpinia.” – spiega il sindaco altirpino – “Non abbiamo dovuto inventare nulla di nuovo: già oltre quarant’anni fa, il territorio investiva in arte e cultura con un’importante rassegna estiva.”

“Lasciateci trasformare questo sogno in realtà.” – aggiunge – “Crediamo di meritarlo per la nostra storia”.

Il concept del progetto presentato da Sant’Andrea è “Incontro Tempo”, rappresentato in un video di Salvatore Cassese con la colonna sonora del pianista Luigi Bellino.

A proseguire nella presentazione è il responsabile della comunicazione, Gaetano Grasso, che spulcia una serie di numeri a supporto della proposta: 3 sono le università coinvolte, 30 aziende, 161 strutture ricettive, un parco regionale e diverse associazioni locali. Ma, soprattutto, 11 milioni e 600mila euro di investimenti nel corso di un anno.

“Quella di Sant’Andrea di Conza tra le Capitali della cultura ha l’obiettivo di realizzare il più grande hub culturale d’Italia e d’Europa” – dichiara Grasso – “Sono 1118 i kmq che abbracciano l’intera area dell’alta Irpinia e il territorio è pronto ad accogliere un ingente flusso di visitatori. Prevediamo oltre cento eventi per sei aree tematiche, allo scopo di coinvolgere mille giovani, tra vive sul territorio e chi è stato costretto a emigrare. Sant’Andrea di Conza non è una periferia. Bastano settanta minuti per raggiungere Napoli e quaranta per Avellino. Siamo una potenziale Capitale della Cultura nel 2027.”

Un secondo video illustrativo dei venticinque paesi aderenti all’iniziativa coinvolge, tra gli altri, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il regista Luca Bellino, il Consorzio Tutela Vini Irpini, l’EMA – Europea Microfusioni Aerospaziali di Morra de Sanctis e il Museo Irpino di Avellino.

La Presidente della Città dell’Alta Irpinia, Rosanna Repole, si concentra, invece sul modello di governance del territorio che garantirà fattività all’impresa: “le nostre comunità hanno condiviso la candidatura, si sono unite e hanno deliberato in maniera concreta, destinando gran parte delle risorse della Regione Campione (15 milioni di euro) per interventi che valorizzino il sistema museale e bibliotecario, oltre che gli usuali itinerari culturali e religiosi. Rafforzeremo i servizi socio-sanitari e la mobilità, anche attraverso nuove soluzioni digitali. Abbiamo organizzato un ufficio unico per sveltire le procedure.”

Nel secondo step dell’audizione, la commissione ha, poi, posto una serie di domande per verificare la concretezza del progetto. A quali siano le misure previste per il recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, ha risposto la giornalista Paola Liloia, che ha ricordato i lavori di restauro su alcuni beni del territorio, come il Parco Archeologico di Conza e il Convento dei Frati Riformatori di Sant’Andrea. A quale sarà, invece, il comune denominatore tra i venticinque Comuni per rendere il percorso compatto, ha replicato lo stesso D’Angola: “Le nostre sono comunità omogenee e la presenza dei sindaci qui oggi ne è la dimostrazione.”

E sul rapporto con gli organi provinciali e regionali, ha aggiunto: “Il Presidente della Provincia è anche Sindaco di Montella, uno dei paesi aderenti al progetto. La Regione Campania ha giustamente sostenuto sia la candidatura di Pompei che quella di Sant’Andrea di Conza tra le Capitali della Cultura. Se una delle due dovesse ottenere il titolo, ci sarà massimo sostegno sul piano economico e comunicativo.”

Breve spazio anche a Don Tarcisio Gambalonga, parroco di Sant’Andrea di Conza e responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi altirpina: “un anno è poco per conoscere la ricchezza del patrimonio culturale di questa terra di mezzo.”

Infine, l’appello accorato dell’avvocato Cicenia: “Sant’Andrea Capitale della Cultura è una metafora circolare e inclusiva, è un unicum irripetibile: il senso vero dell’essere e il senso vero dell’agire. Sant’Andrea è anche la metafora dell’unità perchè essere uniti oggi significa avere maggiore coraggio e non rinunciare a se stessi per paura di perdere. E questa forza e questa unione noi la mostriamo, qui e ora.”

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