Capello: “Avellino, ricordo una sigaretta spenta in testa al Partenio”

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L’inviato a Ferrara, Claudio De Vito – Sarà una notte speciale per Ferrara che all’ingresso dello stadio “Paolo Mazza” stenderà il tappeto rosso per Fabio Capello, spettatore di lusso in tribuna di Spal-Avellino. Una presenza annunciata in pompa magna dal club estense, che riceverà Capello nonostante i malumori che serpeggiano all’interno del tifo caldo della Spal per la sua venuta.

“Indifferenza per Capello” ha tuonato in settimana la Curva Ovest, che alla base della sua reazione ha messo la posizione critica assunta tempo addietro da don Fabio nei confronti delle curve, “un tribunale” a suo dire, e degli ultras, definiti “padroni del calcio”. Parole che i tifosi della Ovest Otto Settembre non hanno dimenticato e che hanno rispolverato per l’occasione. Si preannuncia pertanto un’accoglienza tiepida per l’ex commissario tecnico di Inghilterra e Russia.

Mugugni a parte, sarà una serata da ricordare per la Spal che con il presidente Walter Mattioli consegnerà a Capello, in biancazzurro dal 1964 al 1967 in Serie A, una casacca celebrativa. Prima però l’antipasto in centro a Ferrara, all’Hotel Carlton teatro della presentazione dell’evento. Con lui proprio il patron biancazzurro, l’assessore allo sport Simone Merli in rappresentanza del Comune di Ferrara e il tecnico Leonardo Semplici che si è estraniato per qualche attimo dal ritiro pre-partita (squadra presso lo stesso Carlton) rivolgendo a Capello qualche domanda direttamente dalla platea di giornalisti. “Voglio godermi lo spettacolo tranquillo in tribuna” ha confidato evitando di addentrarsi nelle attese del match.

“Complimenti alla Spal per l’iniziativa perché non tutte le società nel tempo si ricordano, basta pensare al Milan per capire di cosa parliamo” ha esordito Capello con una stilettata al club rossonero. Tanti ricordi legati al suo passato estense e qualcuno sollecitato dalla sponda biancoverde.

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Fabio Capello in conferenza stampa insieme al presidente della Spal Walter Mattioli e all’assessore allo sport del Comune di Ferrara Simone Merli

“Ricordo di un dirigente che spense una sigaretta sulla testa di un dirigente della squadra in cui giocavo” ha confessato Capello al microfono di Irpinianews. “Avellino non è mai stato un campo semplice per il calore del pubblico e per la grinta della squadra – ha ammesso – le partite lì sono state sempre delle battaglie perché l’Avellino aveva voglia di mostrare di essere una squadra sanguigna che allo stesso tempo rispettava l’avversario”.

Giovani e risultati, un binomio che può funzionare anche in Italia. “Ci vuole pazienza – ha detto Capello – se al primo anno un giovane fa bene devi promuoverlo, altrimenti vuol dire che devi cambiare mestiere”. Italia che non guiderà mai da commissario tecnico. “Non ho mai voluto esserlo, auguro alla Nazionale grandi successi” ha glissato Capello, uomo di calcio dalla grande esperienza internazionale che lo porta ad esternare un’ultima valutazione.

“Non concepisco l’erba sintetica – ha confessato da calciatore-allenatore d’altri tempi – mi sta bene in Russia dove gela costantemente con venti-trenta gradi sottozero. Ad Avellino come ad esempio anche a Cesena si è optato per questa soluzione in modo da consentire al Comune di risparmiare. Mi rendo conto che parlarne da fuori è facile ma sono contrario al sintetico”. Tra passato e presente: Fabio Capello è pronto per la passerella al “Paolo Mazza”.