“La vittoria sulla Scafatese risulta un ottimo viatico per la mia squadra”. Ad affermarlo, ventiquattro ore dopo il successo dell’Ariano, è il trainer Antonio Negri. Gli chiediamo se fosse stato sicuro di battere la squadra allenata dal suo collega Pasquale Esposito. “Guardi, è una questione di DNA, visto che i miei familiari sono vissuti nel calcio non poteva mancare che io non vi fossi dentro crescendo, giocando, assimilando gli insegnamenti dei miei allenatori. Ora occupo una panchina e non mi permetto mai di dire, qualche giorno prima di un incontro, di essere sicuro di battere l’avversario. C’ è un rispetto verso gli avversari che io ho sempre messo in pratica. Conosco i miei ragazzi ed insieme abbiamo analizzato la gara, certamente avevamo di fronte una Scafatese che non risultava facile da battere. Però essendo la prima gara di campionato davanti al nostro pubblico, i ragazzi sono scesi sul rettangolo di gioco gasati e con la voglia di fare bene”. L’Ariano contro i canarini ha presentato un reparto difensivo ben assestato come pure l’attacco. Mentre per tre volte ha modificato l’assetto di centrocampo per rispondere alle mosse dell’avversario. “Ho mandato in campo un giovane veloce, Martino Gravanti, che ha messo in difficoltà gli ospiti. Io chiedo ai miei di lasciarmi studiare nei primi dieci minuti l’ avversario poi muovo il mio scacchiere”. Il trainer non nasconde di voler far vincere all’Ariano il titolo di squadra più giovane del Campionato Interregionale, messo in palio dalla Federazione. (di Dante Grimaldi)
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