Bilancio falso a Pratola, le difese in aula: ecco perche’ Melillo e Silano vanno assolti

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PRATOLA SERRA- L’assoluzione per il consigliere comunale Giovanni Melillo e l’assessore Simona Silano “perché il fatto non costituisce reato”. Queste le richieste avanzate al termine della loro discussione dagli avvocati Marino Capone ed Enrico Matarazzo, che difendono i due dei dieci imputati nel processo per i falsi nei bilanci del Comune di Pratola Serra. Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo hanno discusso questa mattina il difensore di Giovanni Melillo, il penalista Marino Capone, che in relazione alla presunta ipotesi di falso contestata a Melillo come consigliere comunale ha rilevato che “la delibera di Consiglio Comunale n.20 del 2018 per cui Melillo e’ tra gli imputati, era arrivata in aula e il bilancio viene approvato dopo che: il responsabile del Servizio Finanziario ha provveduto al riaccertamento dei Residui Attivi (con propria Determinazione del 19,4.2018) e che con la delibera di Giunta Comunale n.58 del 19.4.2018 si è provveduto al riaccertamento dei residui attivi e passivi. Non solo, anche alla luce che il Revisore dei Conti aveva espresso parere favorevole sulla Deliberazione di Giunta Comunale n.58”. A questo si aggiunge anche la circostanza che era “stato espresso Parere Favorevole dal Responsabile del Settore Finanziario ed era stato espresso Parere Favorevole del Revisore dei Conti”. Per cui il penalista ha concluso “Con queste evidenze appare quanto meno implausibile che possa essere consolidata l’immutatio veri prevista per il reato di falso, atteso che, viceversa, ci sono evidenza di natura contraria e tutte confluenti verso l’approvazione di un bilancio contenenti voci reali”. L’avvocato Capone ha anche rilevato come Melillo non avesse: “assolutamente privo delle competenze specifiche che gli consentissero di poter vagliare e, eventualmente, censurare un
bilancio, pertanto, nell’approvazione del Bilancio, fa proprie le conclusioni (tutti pareri favorevoli) che pervengono nel Consiglio Comunale”. Una valutazione che e’ stata ribadita, facendo riferimento anche a quanto emerso dall’esame del consulente della Procura in aula e dalle stesse dichiarazioni dei consiglieri comunali di minoranza, dall’avvocato Enrico Matarazzo per la posizione di Simona Silano, che risponde del capo di imputazione relativo alla giunta e all’approvazione della delibera 162. Il 14 luglio con le discussioni degli avvocati Alberico Villlani, Teodoro Reppucci e Raffaele Tecce, si chiuderanno le aringhe difensive e ci sara’ la sentenza, a meno di repliche da parte della Procura.
LE RICHIESTE DI CONDANNA
La Procura aveva invocato la condanna di tutti gli imputati nel processo davanti al giudice monocratico Elena Di Bartolomeo per il presunto falso in bilancio 2017 nel Consuntivo del Comune di Pratola Serra. L’avvocato di parte civile, il Comune di Pratola Serra, ha invece invocato una condanna al risarcimento danni per cinquecentomila euro. Al termine della sua requisitoria davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo, sono state dieci le richieste di condanna avanzate dal viceprocuratore in aula. Nello specifico: otto mesi di reclusione per Galdo Marianna e Silano Simona, 1 anno e 4 mesi di reclusione per Emanuele Aufiero, Angelo Capone e Felice De Palma: 1 anno e 6 mesi di reclusione per Antonio Aufiero, Raffaele Pisano,.Stefania Scannella, Giovanni Melillo e Fabrizio Graziano.
LE RICHIESTE DI PARTE CIVILE
Pesante la richiesta della parte civile costituita, il Comune di Pratola Serra. L’avvocato Tullio Giesue’ Rizzi Ulmo ha infatti sollecitato il Tribunale previo l’accertamento della loro responsabilità penale, anche la condanna al risarcimento dei danni tutti, patrimoniali, non patrimoniali, morali allimmagine, al decoro, alla reputazione, all’identità storica, culturale e politica, subiti dalla parte civile
Un danno patrimoniale quantificato in un importo non inferiore ad Euro 136.295,71 pari ai residui attivi inesistenti indicati in bilancio e un danno non patrimoniale, morale, all immagine, al decoro, alla reputazione, al prestigio, all’identità storica, culturale e politica del Comune di Pratola Serra quantificati in un importo non inferiore ad 500.000,00 mila euro tenendo in debita considerazione il clamore mediatico rivestito dalla vicenda, la reiterazione delle condotte illecite da parte degli imputati nonché il ruolo da questi ultimi rivestito.
LE INDAGINI
Gli imputati rispondono a vario titolo di falsità materiale ed ideologico in atto pubblico, in concorso tra loro ed in qualità di componenti del consiglio comunale del comune di Pratola Serra – nell’ambito del procedimento amministrativo relativo all’approvazione del bilancio consuntivo dell’Ente per l’anno 2017 – avrebbero attestato falsamente i fatti dei quali l’atto era destinato a provare la verità. Nell’allegato al documento finanziario denominato “prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione” avrebbero riportato residui attivi per 8.415.333,86 e residui passivi per euro 6,695.352,46 ed un risultato amministrazione in avanzo per 1,719.981,40. Dunque avrebbero esposto residui attivi per un totale di 136mila euro circa. Crediti inesistenti ad avviso della procura di Avellino, guidata dal procuratore Domenico Airoma. Ad effettuare gli accertamenti presso il comune di Pratola Serra gli agenti del Gruppo di Avellino del comando provinciale di via Pontieri, con l’acquisizione della documentazione contabile.