Bernardotto: “Avellino, sarò il tuo Lukaku”. Ciancio: “Convinto in un attimo da Braglia”

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Continua la sfilata di volti nuovi a Sturno. Oggi è il turno di Gabriele Bernardotto e Simone Ciancio, acquistati la scorsa settimana.

Così l’attaccante prelevato dalla Vibonese: “Sono due anni che l’Avellino mi segue, per me è un onore. Sono venuto perché sia società che mister mi hanno mostrato fiducia. Spero di ripagarla con tanti gol per questa gente.

Sono un attaccante che pensa prima alla squadra e poi a sé stesso. Devo migliorare sulla fase realizzativa, perché per un attaccante è il gol che conta. Mi piace mettermi al servizio dei miei compagni.

Ho dei parenti a Roccabascerana, mi hanno detto di dare il massimo. Fui molto vicino all’Avellino quando c’era Musa.

Mi ispiro a Lukaku, il mio modo di giocare è quello. Certo c’è differenza, ma guardo a lui come esempio.

Non dimenticherò mai quel campionato con il Lanusei perché ci giocammo la promozione con una società storica come l’Avellino, che non mollò fino alla fine.

Ho giocato sempre a tre in avanti. Qui si giocherà a due e darò il massimo. Devo acquisire esperienza, spero sia l’anno giusto per me. Voglio dare soddisfazioni alla gente di Avellino.

Braglia? Mi sono presentato con una Yaris e lui mi ha detto dove vai con questa macchina”.

Il pensiero dell’esperto laterale lo scorso anno alla Carrarese: “Mi trovo bene, il gruppo si sta formando, il mister ci tiene tutti sulla corda, il modulo è il 3-5-2, posso fare sia il quinto che il terzo, l’ho già fatto in carriera.

Per fortuna ho giocato in piazze ambiziose come Avellino, la trattativa è iniziata cinque giorni prima che io firmassi. Quando ti chiama un direttore importante è difficile dire di no.

Con Braglia mi sono sentito un paio di volte prima di arrivare. Ci ha messo poco a convincermi. Due parole sono servite a portarmi qui.

Giocare per vincere ti dà delle motivazioni diverse e responsabilità più grosse. Qui hai tutto a prescindere perché Avellino è una piazza importante. Speriamo riaprano presto gli stadi. Vogliamo regalare soddisfazioni ai tifosi. I giovani devono capire subito in che tipo di piazza si trovano.

Il girone è tostissimo ma allo stesso tempo affascinante. Bisogna allenarsi sempre al massimo.

Siamo in pochi? A noi cambia poco, il problema è più del mister che vorrebbe fare delle prove”.