Basket – Scandone: poche certezze dopo la debacle di Scafati

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Inizia una nuova settimana, sperando che possa essere migliore di quella appena finita. Prima gli infortuni, poi il meno cinquanta (90-40) inflitto da Scafati alla squadra di Boniciolli nella finalina 3°/4°posto al torneo Mangano-Lamanna, hanno cominciato a far sorgere i primi dubbi in casa Scandone. Con tutte le attenuanti del caso non può essere assolutamente possibile offrire prove indecorose come quella di domenica contro la squadra salernitana. È vero sabato il test contro Napoli, nonostante fosse stato perso, aveva comunque visto una Scandone dinamica sul campo. Ma contro Scafati è stata una vera interminabile agonia, sia per i giocatori che per dirigenti e tifosi accorsi al Pala Mangano. È vero che mancavano i pilastri sui quali è stata costruita la squadra, vale a dire il play Darby e il pivot Jamison, è vero che ventiquattro ore prima si era disputato il derby con Napoli che ha sottratto molte energie agli atleti biancoverdi. Ma la figuraccia rimediata da Curry e compagni non ha eguali. Neanche lo scorso anno durante la gestione Giuliani si era riuscito a fare peggio. A Siena in campionato la squadra del coach veneto rimediò 45 punti, 87-42 il punteggio finale. Il crollo subito in questi giorni dai biancoverde non può essere giustificato dicendo: “I ragazzi erano scarichi non avevano nulla da dare”. Capiamo bene che non è facile giocare in sette due partite in due giorni, ma qualcosa in più andava fatto. La cosa più preoccupante è che si gioca a corrente alternata, come è avvenuto con Napoli, o non si gioca proprio come è invece accaduto con Scafati. Contro la squadra di Petrovic il dato più preoccupante non è stata tanto la sconfitta, ma il gioco. La palla era troppo ferma nelle mani dei giocatori, si pensava solo ad eseguire i giochi senza mai attaccare il canestro, anche perché non c’era nessuno in grado di farlo. Curry è sembrato il fratello di quello vista sabato con Napoli e ha confermato di essere una guardia che potrebbe avere delle difficoltà, essendo eccessivamente piccolo. Ogni qual volta andava dentro non riusciva mai a concludere, ostacolato dagli avversari. Non sembra, poi, un grande tiratore come invece ci si aspettava dopo aver letto le sue statistiche. Ma i problemi potrebbero venir fuori anche nella metà campo difensiva. La Scandone potrebbe subire l’atletismo e la fisicità di quelle squadra che hanno a disposizione guardie e play fisicamente più dotati dei nostri. Strong anche è apparso molto sotto tono. Forse l’unico costante in questa due giorni scafatese è stato Zanelli. L’atleta emiliano è un giocatore sul quale si può contare. Non è che sia un fenomeno, ma è un comprimario sul quale si può contare. Di certo è lui il punto fermo della Scandone. Forse tifosi e stampa ha creato aspettative eccessive Sanfilippo-Gresta e Boniciolli adesso devono decidere cosa fare. Bisogna assolutamente apportare delle correzioni. In palestra i ragazzi si allenano e anche molto bene, è per questo che non si riesce a capire come mai non si riescano a raggiungere dei risultati concreti. Di sicuro arriverà prima dell’inizio del campionato un 1-2, ma non sarà Farabello. Il talentuoso argentino si è accasato in Spagna al Vive Minorca, squadra dell’ACB spagnola. La Scandone dovrà sondare altre piste, magari senza dover andare oltre i confini italiani. Mentre Ferrara sembra essere sempre più diretto verso Reggio Calabria. La trattativa è in corso.( di Giovanni La Rosa)

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