Baiano/Raggiunti da avviso di garanzia direttore e presidente del CdA della Banca Popolare

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Indagati i vertici della Banca Popolare del Baianese: è l’epilogo di complesse attività di indagine, svolte sotto la direzione della Guardia di Finanza di Avellino e del Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria, durate oltre due anni. Su disposizione della Procura, ieri, sono stati iscritti nel registro degli indagati in quanto raggiunti da un’informazione di garanzia A.C. 53enne del baianese e T.P.G. 48enne di Sperone, rispettivamente direttore generale e presidente del consiglio di amministrazione della Banca Popolare del Baianese: sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di appropriazione indebita, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta.
L’Istituto di Credito ha operato nella zona di Baiano dal 1994 al 2000 anno in cui, a causa di un consistente dissesto finanziario, fu sottoposto a “liquidazione coatta amministrativa”: un provvedimento, quest’ultimo, adottato dall’Autorità di Vigilanza presso il Ministero del Tesoro al fine di porre la parola fine ad un ormai palese stato d’insolvenza dichiarato con sentenza dal Tribunale di Avellino. Successivamente alla dichiarazione della “liquidazione coatta amministrativa”, la Banca Popolare del Baianese fu “assorbita” da un altro Istituto di Credito che ne rilevò dipendenti e immobili.
La brillante operazione, come si legge nella nota della Guardia di Finanza a firma del Comandante Bartolomeo D’Ambrosio, ha consentito di ricostruire i meccanismi fraudolenti mediante i quali gli incriminati A.C. e P.T.G. avevano illecitamente sottratto dalle casse dell’Istituto circa 4 miliardi delle vecchie lire: sottrazioni avvenute in diverse fasi tra il 1994 ed il 2000. Durante le indagini, inoltre, sono state raccolte le testimonianze di circa 700 risparmiatori che, in qualità di soci, avevano affidato il loro denaro alla Banca nella speranza di farlo fruttare proficuamente. In realtà, dopo poco tempo, hanno avuto l’amara sorpresa di veder svanire nel nulla anni di lavoro e sacrifici. Le Fiamme Gialle, ancora, hanno dovuto ricostruire la situazione patrimoniale nonché le movimentazioni finanziarie riuscendo, nonostante gli indagati avessero precedentemente provveduto alla sottrazione e alla distruzione delle scritture contabili, a definire la loro destinazione. L’azione investigativa, inoltre, è stata finalizzata a preservare e garantire principalmente i piccoli risparmiatori degli illeciti posti in essere da speculatori privi di scrupoli.

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