Avellino – Rosato subentra a Giordano nella direzione dell’Azienda Ospedaliera ‘Moscati’. L’ufficializzazione, questa mattina nel corso della conferenza stampa al terzo piano della struttura di contrada Amoretta. Una staffetta ‘segnata’ da una comprensibile emozione. Dieci anni di soddisfazioni, di sfide e di risultati importanti. È il bilancio di Luigi Giordano: “Lascio un’azienda sana, competitiva e affermata – dichiara –. Il nostro è stato un lavoro di squadra che ha puntato su due idee forza: ridurre al minimo i viaggi della speranza e trasformare il plesso ospedaliero in una vera e propria azienda”. Due scommesse vinte. “Grazie ad una politica di investimento abbiamo ribaltato il trend negativo: strutture carenti e insufficienti ad affrontare le emergenze oggi sono tra le prime in Campania e nel Mezzogiorno. Accogliamo circa il 28 per cento dei pazienti provenienti da tutta la provincia e da altre realtà regionali. Abbiamo indetto trenta concorsi per primari ospedalieri al fine di implementare la qualità degli operatori già presenti. Abbiamo scommesso sull’aziendalizzazione e ci siamo riusciti. All’inizio non è stato facile, ma oggi possiamo dire di aver realizzato un’azienda ospedaliera che si sviluppa sul piano della dipartimentazione e dell’innovazione”. Una scalata che non ha esentato l’azienda sanitaria avellinese da difficoltà. Ultima delle quali, in ordine di tempo, la ‘sottrazione’ di nove milioni di euro ad opera di Palazzo Santa Lucia. “Nella ripartizione dei fondi 2005 siamo stati scippati di circa 18 miliardi delle vecchie lire – continua Giordano – destinati ad altre aziende. Con quella somma avremmo chiuso con un avanzo di amministrazione”. Ma l’obiettivo principale della gestione, vecchia e nuova, resta la città ospedaliera. Giordano la consegna simbolicamente al nuovo frontman della struttura sanitaria. “L’impegno è quello rispettare i tempi di consegna: tre anni. Sono sicuro che Pino Rosato si adopererà affinché tutto proceda per il meglio, lavorando nel segno della continuità ed affermando il successo ottenuto”. Un’eredità non indifferente che il neo manager si dice pronto a ricevere… “con responsabilità e volontà”. Chiari gli obiettivi per l’ex Presidente dell’Asa che punta sull’università e sul potenziamento della cittadella di contrada Amoretta. “Non c’è sviluppo senza formazione e ricerca” – precisa Rosato. E si pensa già allo spazio da riservare alla struttura accademica. “Il Maffucci potrebbe essere un’ottima sede didattica o un plesso ospedaliero specifico per la riabilitazione motoria, pneumologica, cardiologia, etc.”. Idee chiare anche per quanto riguarda il presidio di Monteforte. Meno per il futuro della struttura di viale Italia. “Monteforte potrebbe essere trasformata in Residenza Sanitaria Assistenziale, dipendente dall’Asl, per potenziare il servizio di assistenza geriatrica e dare maggiori risposte alle esigenze di anziani non autosufficienti e non trattabili a domicilio. Per il Moscati bisognerà aspettare”. Insomma la sanità irpina ringrazia Giordano e attende altrettanti risultati da Rosato. (di Marianna Morante)
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