Avellino – Ad elezioni concluse si apre un nuovo capitolo per la politica irpina: rimpasti in giunta. Tanto la Provincia, governata dal presidente azzurro Cosimo Sibilia, quanto il Comune di Avellino, appannaggio del Pd con Pino Galasso, dovranno riempire le caselle vacanti degli esecutivi per proseguire la vita amministrativa in modo organico ed efficiente.
A Palazzo Caracciolo le caselle rimaste vuote sono due: quella di Gino Cusano e quella di Antonia Ruggiero, entrambi dimissionari dopo la candidatura alle elezioni regionali. Prematuro tuttavia cercare il bandolo della matassa, troppe ancora sono le incertezze tutte ancorate nelle decisioni da assumere a Palazzo Santa Lucia. Tanto che lo stesso numero uno della Provincia sembra fermamente intenzionato a non assumere alcuna decisione fino a quanto l’esecutivo napoletano non avrà visto la sua prima alba.
Nonostante sia intempestivo parlare di nomi, tuttavia prende sempre più quota l’ipotesi di inserire all’interno della giunta Sibilia, il consigliere in quota Pdl Girolamo Giaquinto, primo eletto alle scorse elezioni provinciali.
Salvo imprevisti, invece, i tempi di Piazza del Popolo dovrebbero essere più celeri.
Al Comune di Avellino, tanto per cominciare, c’è da riempire già dallo scorso febbraio la poltrona lasciata vacante dall’ex assessore Salvatore Biazzo. Ma al di là di vuoti e lacune, già da diverso tempo alcune componenti del Pd chiedevano a Galasso un riequilibrio della rappresentanza in giunta.
Una ‘ristrutturazione’ che probabilmente trova nelle regionali un naturale avallo: l’esito delle urne cittadine – in cui il Partito Democratico ha retto bene – e l’elezione di Rosetta D’Amelio, espressione dell’anima bersaniana – dovrebbero incidere in maniera determinante sugli equilibri dell’esecutivo di Piazza del Popolo. Di conseguenza il sindaco potrebbe optare per un azzeramento delle deleghe.
Tuttavia per assumere ogni decisione sarà necessario attendere sviluppi da via Tagliamento. Dopo le varie polemiche tipiche del periodo post elettorale e le rivendicazioni delle diverse anime democratiche irpine, resta da vedere se la segreteria si presenterà dimissionaria. Di sicuro gli equilibri del partito irpino appaiono, per l’area bersaniana-bassoliniana, più favorevoli e il successo di Rosa D’Amelio fa sicuramente mutare la geografia politica interna al Pd della provincia di Avellino e potrebbe avere immediate ricadute sulle nomine per la nuova squadra del sindaco.
Ma prima del rimpasto saranno necessari ulteriori passaggi, a cominciare dall’approvazione del bilancio.