Avellino – Sull’attuale situazione del Pd nazionale interviene Antonio Di Ninno di Rifondazione comunista che accusa gli ex Pci Fassino, Veltroni e D’Alema di aver affossato la storia dell’intera sinistra consegnando il partito ereditario a Franceschini, un democristiano doc. L’accusa al neo eletto segretario del Pd riguarda il reddito minimo garantito a tutti. “Oggi Franceschini – si legge in una nota dell’esponente Prc – richiede il reddito minimo per chi perde il Lavoro, dimenticando tutte le polemiche sollevate a riguardo contro Rifondazione durante il Governo Prodi”. L’analisi di Di Ninno tocca anche l’Irpinia: “De Luca votando la Legge sullo sbarramento al 4% e dichiarando di non voler fare alcun accordo con i partiti della sinistra provinciali, non fa altro che riproporre tutti i fallimenti in corso, riproponendo ad esempio la ricandidatura di Alberta De Simone a presidente della Provincia”. Sulle strategie elettorali da adottare ha le idee chiare il presidente del comitato politico provinciale del Prc: “La linea da seguire è quella che il Congresso e la Direzione nazionale del partito hanno delineato: l’impegno alla costruzione di una lista unitaria della sinistra che faccia riferimento al Gruppo europeo della sinistra europea. Questo cantiere della sinistra va concretizzato a tutti i livelli, sia europeo che locale”.
Redazione Irpinia
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