Avellino – Occupazione, Melchionna: “Situazione critica”

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Avellino – L’occupazione tra il 2005 e il 2006 è cresciuta complessivamente dell’1,4 per cento per i rapporti a tempo pieno, del 5,4 per cento per i rapporti a tempo parziale. I dati Istat registrano un trend comunque positivo dove il maggior contributo all’aumento dell’occupazione è dato dall’ingresso delle donne nel settore terziario: meno sviluppata è la dinamica del lavoro nell’industria. In edilizia e in agricoltura cresce la domanda impiegata. La lettura dei dati a fronte di un aumento complessivo dell’occupazione riferisce anche di un crescente ricorso al lavoro determinato, dettato non soltanto da elementi di flessibilità del mercato quanto ai risparmi economici che comporta. Di qui, secondo il punto di vista del segretario generale della Filca Cisl Mario Melchionna, “la criticità di una occupazione che stenta a qualificarsi come stabile e in grado di offrire ai lavoratori aspettative di progettualità future. Gli incentivi del 2007 per le imprese avranno lo scopo di invertire una tendenza di crescita del fenomeno della flessibilità del lavoro mediante sgravi contributivi. Il che dovrà necessariamente comportare una ristrutturazione più ampia del mercato del lavoro. Oltre a questo sarà necessario potenziare le politiche di sviluppo del Mezzogiorno dove il tasso di disoccupazione rimane altissimo e quasi di tipo strutturale. Da questo punto di vista l’occupazione al Sud passa primariamente per lo sviluppo non occasionale dell’offerta di lavoro. Si consideri che molti lavoratori over 45 hanno enormi difficoltà nel reinserimento nel mondo del lavoro. In provincia di Avellino la nuova occupazione non ha carattere di stabilità e l’età dei disoccupati è criticamente alta. Quello che emerge è soprattutto una domanda di lavoro dei giovani molto qualificata e che trova risposta nell’emigrazione. I dati nazionali sono accentuati nella nostra provincia e nella regione Campania con tassi e dati di notevole drammaticità se si considera una diffusa cultura dell’illegalità. Qui spesso alla domanda di lavoro si risponde con il lavoro nero e con lo sfruttamento di una posizione di svantaggio. Grossi volani dell’occupazione sono strettamente legati ad appalti in costruzioni e in opere pubbliche. Non soltanto dunque c’è domanda di occupazione ma prima ancora esiste una domanda di sviluppo infrastrutturale e di servizio del territorio. Sono domande ormai storiche che non potranno essere soddisfatte se non con l’intervento di strategie ad hoc”.

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