Avellino – Dopo Corso Vittorio Emanuele, Piazza Garibaldi e ex Macello, riflettori accesi sui lavori in fase di avanzamento dell’ultimo cantiere cittadino rientrante nella serie Pica. Uno dei più discussi, insieme al tunnel. Uno dei più travagliati, politicamente parlando. Si tratta del collegamento Piazzetta Perugini – Via Zigarelli – Variante 7 Bis, che ha aperto il caso ‘eco-mostro’ relativamente al Fondovalle del Fenestrelle. La battaglia ‘contro il cemento’, maturata in seno all’opposizione consiliare e portata avanti con il sostegno delle associazioni ambientaliste, ha lanciato il suo ultimo attacco dalla sala convegni del Samantha Della Porta di Avellino lo scorso giovedì. Le accuse: “La bretella doveva essere un sentiero di collegamento, non un’autostrada”; “Questa amministrazione ha ignorato il Puc e i vincoli ambientali”. Ma la casa comunale si difende, rispedendo le accuse al mittente: “E’ una polemica di poche persone. La gente che ci ferma ci dice che si tratta di una scelta opportuna”. All’incontro presso la sede di Piazza del Popolo, indetto per spiegare lo stato di avanzamento del cantiere e il crono-programma, erano presenti il sindaco Giuseppe Galasso, l’assessore ai Lavori Pubblici Ivo Capone, il dirigente del settore Lavori Pubblici Alberico Testa, i direttori dei lavori Antonio Capaldo e Walter Gasparro, e i rappresentanti dell’impresa, la Casillo Costruzioni. Un’opera, ribadisce Galasso: “Che in passato è stata condivisa nei vari passaggi da chi oggi si oppone. Noi abbiamo avuto la responsabilità di rendere concrete idee scritte su carta. Lo abbiamo fatto perché era l’ultima possibilità per Avellino di rivalersi sul passato. Una scelta urbanistica utile alla città che rientra nel Puc”. E’ poi l’assessore Capone a evidenziare gli obiettivi del nuovo cantiere: migliorare i collegamenti carenti di via Zigarelli; ottimizzare la mobilità nel centro, riducendo il traffico con un’opzione nuova a Corso Vittorio Emanuele-Variante; una strategia stradale soprattutto per uscire dalla città; utile a rendere meno isolata la nuova Caserma dei Vigili del Fuoco e la periferia (Quattrograne Ovest). Il lavoro sarà praticamente classificato come strada urbana di quartiere di tipo E, lunga 2200 metri, percorribile a 40/60 chilometri orari. Sarà fruibile pedonalmente con marciapiedi e dotata di un nuovo impianto di illuminazione pubblica. Sulle modifiche apportate al progetto originario: “E’ stato – spiega Capone – cambiato leggermente il percorso per mitigare l’impatto attraverso una riduzione della pendenza dal 9 al 6 per cento nella discesa da Valle a Piazza Perugini e spostata la locazione della rotatoria da realizzare per la diramazione in posizione adiacente al torrente. Il tutto attraverso un allargamento della viabilità”.
In numeri: due carreggiate (ognuna di 3,50 metri); 2 marciapiedi (di 1,50 metri ognuno) e banchine di 50 centimetri per un metro. Per un totale di 11 metri. Dunque la rotatoria diramerà la strada per 1200 metri verso la Variante; 400 metri in direzione Corso Europa, mentre meno di un terzo del complessivo intervento interesserà il collegamento con Piazzetta Perugini.
L’impresa aggiudicataria interverrà su due fronti: allargamento della strada Variante-Rotatoria; in contemporanea sarà realizzato il viadotto; infine l’ultimo tratto di Corso Europa. La viabilità sarà aperta solo alla fine. La scadenza per la consegna dell’opera alla città è il 31 dicembre 2008. Dopo la descrizione tecnica, torna la replica a Gengaro & Co: “Questa amministrazione – spiega l’assessore Perrotta – si è proposta alla città per arrivare a un rinnovamento infrastrutturale atteso da oltre 20 anni. C’è un impegno preciso con la città, sintetizzato nel Puc. Che, elaborato dal 2001, indica la strategia e la qualità di opere che ora si stanno realizzando”. Con carte e delibere alla mano, gli addetti ai lavori chiariscono e ribadiscono: “Quando ci siamo insediati non c’era nulla di avviato. Noi abbiamo curato il fronte delle progettualità, dei bandi, e infine abbiamo messo su i cantieri”, sottolinea Galasso. “Le polemiche politiche fanno parte dei ruoli – chiosa la fascia tricolore – ma un’amministrazione si giudica per quello che fa”. (Antonietta Miceli)
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