Avellino – Ds: venerdì le bordate di Adiglietti

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‘Dopo la conferenza programmatica il cammino dei Ds’: titolo emblematico per l’assemblea pubblica che si sarebbe dovuta tenere questo pomeriggio. Il segretario cittadino Gerardo Adiglietti e ‘compagni’ si riuniranno venerdì prossimo al centro sociale Samantha Della Porta per delineare una situazione politica che, stando agli ultimi eventi, di chiaro ha ben poco. Turbolenze, dimissioni, botta e risposta che continuano ad animare il variegato piatto della politica irpina delineando un quadro di equilibri precari ed assetti oramai… dissestati. Insomma, la Quercia sembra perdere colpi e, perché no, sembra perdere anche qualche frutto. Non poco clamore quello suscitato dal ‘congedo’ operato dai due assessori comunali Antonello Rotondi e Giancarlo Giordano che hanno abbandonato, rispettivamente, i lidi dell’Urbanistica e delle Politiche Sociali per lasciarsi trasportare da venti più favorevoli ed attraccare sul porto di una libertà che non hanno più voluto mettere in discussione. Ma non tutti, a quanto pare, hanno approvato la scelta degli ormai ex assessori e qualche scheletro nell’armadio in casa diesse era chiaramente nascosto. Il consigliere comunale Francesco Todisco, ad esempio, durante la conferenza programmatica non ha propriamente espresso parole di elogio nei confronti del collega di gruppo Giordano: “E’ impossibile sottolineare il ragionamento sulle Politiche sociali, chi le ha gestite al Comune lo ha fatto in modo lacunoso, privo di strategie”. Insomma, pochi complimenti e davvero pochi peli sulla lingua. Una situazione che la dice lunga sull’aria pesante che si respira tra le aule della sede di via Carlo Del Balzo. Ma non solo. Già nel corso della conferenza di ufficializzazione delle dimissioni dei due componenti diessini, Gerardo Adiglietti fu il bersaglio della prima bordata. Dopo il fulmine a ciel sereno del ‘congedo’, la risposta secca: “quando è stato nominato all’Asi lui ci ha informato?”. Tante le parole supportate da posizioni che sfiorano l’astio piuttosto che orientarsi verso un percorso di riappacificazione. “Credo che le persone debbano dire le cose e vivere in un partito dove non bisogna dire a quale capo appartieni”. Venerdì pomeriggio si assisterà ad accuse, difese e prese d’atto d’atto: i ‘se’ e i ‘ma’ non fanno la storia ma senza dubbio i ‘forse’ fanno quella dei partiti.

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