Avellino – Donazione sangue, il Moscati lancia l’allarme

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Non occorre avere un fisico bestiale per donare il sangue, basta essere in buona salute. Se ognuno di noi desse il proprio contributo, non ci sarebbe allarme, soprattutto durante l’estate quando le scorte di plasma all’ospedale Moscati si vanno ad esaurire. Con le vacanze calano le donazioni. A disertare, maggiormente sono i donatori periodici quelli, che durante l’anno, si recano con regolarità a uno dei centri trasfusionali, alle associazioni di raccolta (Avis e Croce Rossa) o ai reparti ospedalieri di competenza. Restano quelli occasionali, che sono il 30 per cento del totale. Ma ad Avellino, manca una vera e propria cultura della donazione del sangue. Da un’indagine condotta su un campione di cittadini emerge un unico dato: sono meno del 10 per cento le famiglie avellinesi che sporadicamente o abitualmente compiono regolare donazione di plasma. Ma il segnale d’allarme dal nosocomio di viale dei Platani è forte e chiaro. I ‘benefattori’ irpini, infatti, sono diminuiti del 50 per cento. E, come accade ogni estate, quasi fosse un paradosso, le richieste di trasfusioni aumentano vertiginosamente. Gli ammalati cronici o in gravi condizioni, si sa, non vanno in ferie. A questi, poi, si aggiungono i feriti da incidenti stradali, operazioni chirurgiche improvvise o urgenti trasfusioni. In media, ogni plesso ospedaliero ha bisogno di 1000 sacche di sangue al mese per poter rispondere adeguatamente alle cure mediche. Al Moscati, l’emergenza si acutizza soprattutto nei giorni successivi al Ferragosto. L’invito è quello di recarsi presso il reparto di Immunoematologia e Trasfusioni del nosocomio avellinese. Ma gli sconcertanti dati della città capoluogo non si differenziano da quelli nazionali. Emergenza nazionale sul sangue. Nel nostro Paese non si dona sangue e sono sempre in molti ad averne bisogno. Qualche dato: 1 milione 300 mila donatori per 2 milioni 26 mila unità di sangue raccolte e 599mila litri di plasma, contro un fabbisogno che ne richiederebbe per lo meno 360mila in più per raggiungere un’autosufficienza accettabile. Forti le disparità tra regione e regione, con Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia in fondo alla classifica dei più generosi. Il donatore tipo? Dalla nostra indagine emerge: un uomo in 2 casi su 3 ha fra i 35 e i 45 anni; ha una cultura medio alta; è informato; ritiene che donare il sangue sia un atto di civiltà. (Marianna Marrazzo)

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