di Andrea Fantucchio – Il gip di Avellino, Fabrizio Ciccone, ha archiviato l’inchiesta (accogliendo la richiesta dei Pm che vi avevamo anticipato su Irpinianews) per concorso in corruzione che gravava su Gerardo Capaldo, imprenditore atripaldese attivo nel settore dei trasporti e della logistica.
Con lui erano stati indagati anche anche Renato Pingue, allora dirigente dell’Ispettorato del Lavoro di avellino, il figlio di Pingue e altre 4 persone.
Le ipotesi di reato non sono risultate abbastanza solide da poterci instaurare un processo. All’epoca dei fatti, nel 2018, l’indagine portò all’arresto di Renato Pingue e al sequestro di due milioni di euro a carico di Capaldo. Dei provvedimenti che, con pronuncia della Cassazione, furono annullati. Gli avvocati Ettore Freda e Giuseppe Fusco avevano già ottenuto la revoca della misura cautelare a carico di Pingue e il suo reintegro nel ruolo di dirigente.
Per la Procura di Avellino Pingue, durante i controlli, in cambio dell’assunzione del figlio, aveva favorito Capaldo. L’accusa non ha retto e gli stessi Pm hanno chiesto l’archiviazione, oggi concessa dal gip.