Avellino Calcio – La ricerca del possesso nel menù anticrisi di Marcolin

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Nessuna indicazione esplicita sulla formazione che sfiderà il Crotone, ma Dario Marcolin in conferenza stampa ha illustrato alcuni principi della sua gestione che l’Avellino cercherà di applicare già a partire da domani. Da abile comunicatore, il 44enne tecnico bresciano ha snocciolato concetti generali, senza addentrarsi nei particolari inerenti allo schieramento che proporrà contro i rossoblu di Ivan Juric.

“Cerco di mantenere il riserbo su quelli che possono essere i vantaggi di giocare contro una squadra che non ci conosce” ha chiaramente affermato Marcolin dissuadendo i suoi interlocutori della sala stampa da qualsiasi tentativo di ricevere nette delucidazioni su atteggiamento tattico e uomini per la gara con i pitagorici. “Qualcosa di diverso si vedrà” ha però assicurato il nuovo allenatore biancoverde che in settimana ha predicato un nuovo verbo nell’impostazione del centrocampo.

Marcolin, da ex centrocampista che dettava i tempi in mezzo al campo, infatti predilige un metronomo sul vertice basso del rombo. “Vedremo cosa potrà dare Jidayi, ma preferisco uno che fa gioco davanti alla difesa” ha spiegato Marcolin individuando probabilmente in Fabrizio Paghera la fonte primaria del possesso palla a cui ha dedicato parecchio tempo durante gli allenamenti.

Difesa alta, possesso e copertura del campo. E’ quanto Marcolin chiede all’Avellino già a partire dalla sfida con la capolista. Un repertorio tattico che, a livello fisico, richiede precisi requisiti che D’Angelo e compagni potranno soddisfare soltanto tra qualche settimana. Nessun integralismo da parte dell’ex allenatore di Modena, Padova e Catania che ha sottolineato come si possa “cambiare modulo durante la partita per coprire meglio il campo”.

L’Avellino a questo punto dovrebbe partire con il 4-3-1-2 per poi assumere un assetto differente in base ad esigenze di tipo fisico e legate ai momenti della partita. Con Paghera eletto nel ruolo di playmaker, resta da sciogliere il nodo nel pacchetto centrale difensivo, dove l’assenza di Ante Budimir richiederebbe un tandem dinamico come quello composto da Biraschi e Chiosa, ma che Marcolin preferirebbe strutturare con maggiore fisicità.

Non sarà certo la prima partita a mostrare la nuova impronta sull’Avellino, ma la filosofia di Marcolin appare già abbastanza definita. Il suo menù anticrisi attende solo di essere servito.

 

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