Avellino, la svolta necessaria: la Figc non aspetta più

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di Claudio De Vito. Tutto incredibilmente tace quando invece dovrebbe muoversi, e anche con una certa urgenza, in casa Avellino dove il fronte societario resta avvolto da mille incognite. Lo scoglio degli stipendi è stato superato all’ultimo momento dall’amministratore unico Nicola Circelli, il quale però allo stesso tempo ha lasciato intendere di non riuscire ad onorare da solo lo step del prossimo 16 marzo, quando staff tecnico e calciatori dovranno ricevere gli emolumenti relativi ai mesi di gennaio e febbraio.

Ancora prima però bisognerà mettersi in regola con la Figc per i requisiti di onorabilità e solidità finaziaria che da tempo la Commissione federale prevista dalla normativa attende vengano rispettati. Gli attuali cinque soci, chi per sostanza e chi per una questione di forma, non si sono allineati al famoso comunicato 112/A, il quale prevede la presentazione di determinate garanzie in caso di partecipazione in misura non inferiore al 10% del capitale. Non saranno concesse altre proroghe: entro questa settimana l’Avellino dovrà produrre i documenti che avrebbe dovuto già presentare entro quindici giorni dalla costituzione della nuova società sotto le insegne della IDC.

A partire da lunedì, la Commissione si riunirà ed eventualmente valuterà la trasmissione degli atti alla Procura Federale per le indagini del caso. Si rischia pertanto di mettere in bacheca un altro deferimento. Ma non sarebbe l’unico perché gli 007 federali stanno indagando anche sulle presunte violazioni di Luigi Izzo in merito alla presentazione delle garanzie bancarie per conto del 50% della sua area. Senza tralasciare la prospettiva dell’impossibilità di iscriversi al prossimo campionato nelle attuali condizioni.

Insomma lo scenario resta complesso e all’orizzonte non si intravede come possa materializzarsi una svolta diventata necessaria. Ad oggi infatti non c’è accordo fra i due soci litiganti per l’uscita di scena dell’uno o dell’altro. Situazione che ha indotto a riflettere sia Salvatore Di Somma sia l’amministratore delegato Filippo Polcino, entrambi pronti a salutare qualora lo stallo dovesse permanere. Certamente non la maniera migliore per approcciare i 180′ contro Rende e Paganese – il derby del 26 febbraio è stato anticipato alle 15 – che valgono una buona fetta di salvezza.