VIDEO/ Avellino, Airoma: non bisogna lamentarsi del buio ma accendere la luce

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Non lamentarsi del buio ma accendere la luce, formando guide, perche’ sono importanti per non abbandonare alla deriva il corso delle vicende storiche, anche ad Avellino. E’ l’appello, senza pretesa di “gigantismo giudiziario” che il Procuratore della Repubblica Domenico Airoma ha consegnato alla platea della prima delle due giornate organizzate dal Corriere dell’Irpinia per i venticinque anni dalla sua rinascita. A Villa Amendola il confronto sulla citta’ e sulla legalità, promosso dal settimanale diretto da Gianni Festa. Ed e’ stato questo l’appello alla stampa e alla politica che il capo dei pm avellinesi ha voluto rivolgere. Accendere la luce e formare guide. Partendo dalla amara constatazione del momento di crisi che vive la città, partendo dalle macerie tragiche e percepibili come quelle che sta lasciando la guerra in Ucraina e a Gaza e analizzando invece quelle che sono altrettanto percepite, sebbene siano “morali”, ritenendo ” ugualmente tragico lo spettacolo di una città in cui ci sono macerie morali perché si e’ smarrito il senso stesso del giusto. Ed e’ uno smarrimento profondo, che attaglia tutti. E’ trasversale. Non c’e’ una generazione più o meno colpita. Quello che in qualche modo accomuna e’ questa situazione di disorientamento. Quando c’e’ una condizione di questo genere e’ importante che si levino voci forti, autorevoli, coraggiose. Voci che abbiano il “coraggio della verità” , altro termine un po fuori moda. Ma esiste la verità, soprattutto dei fatti e vanno rispettati. Quando ci troviamo dinanzi ad una condizione del genere, non perché voglia fare il menagramo, ma guardo spesso il bicchiere mezzo pieno ma sono realista. Quello che e’ importante e’ una franca disanima del presente. Perche’ soltanto una corretta analisi dei mali del presente puo’ condurre ad una corretta diagnosi e alla terapia. Non c’e peggior malato di quello che non conosce la sua malattia. Vi auguro di svolgere un’analisi dei fatti senza sconti ed una diagnosi puntuale”. La seconda riflessione che ha proposto il magistrato alla guida della Procura di Avellino riguarda le soluzioni possibili, una delle quali sta proprio nelle mani del giornalismo: “Quando c’e’ una condizione di disorientamento e di confusione, quando sembra che il buio sia la connotazione dominante non serve imprecare contro l’ oscurità, molto più utile provare ad accendere la luce. E chi accende la luce? Questo e’ un altro tema fondamentale, la necessita’ di formare guide. Gianni Festa ha citato autorevoli irpini, che hanno fatto la storia di questa citta’, hanno costruito non soltanto materialmente. Hanno costruito un’ immagine, un’ identità, una visione. Hanno offerto una prospettiva, una narrazione. Per fare questo occorrono guide. Ma le guide non si improvvisano, si formano. Per questo può servire un giornalismo attento ad aiutare a formare guide. Questa e’ la priorità oggi. Il mio desiderio è che davvero il mondo della politica si ponga questo problema, ovvero di formare delle giovani generazioni che facciano da guida. Di questo credo abbiamo bisogno in tutti i campi. Perche’ come ebbe a dire un grande Pontefice, Giovanni Paolo II: i capi non si improvvisano, soprattutto in epoca di crisi, trascurare il compito di prepararli con serenità e impegno significa abbandonare alla deriva il corso delle vicende storiche. Noi questo non lo vogliamo neanche per Avellino”.

Aerre