Atripalda – Una campagna elettorale infuocata in cui ogni singola esigenza dei cittadini diventa unico ed inconfutabile centro di interessi: Atripalda non si sottrae, come qualsiasi altro comune al voto, ad una strategia che ha fondamenta storiche. Ma c’è chi, al di là di qualsiasi aspetto programmatico, che pur acquista la sua dignità etica e strategica, vanta aspetti di conformità e trasparenza. Se con ‘Al Centro’ Iaione punta su un rapporto più costante con la popolazione, raddoppiando giorni ed orari di ricevimento, il ‘Centrosinistra’ unisce le proprie forze presentando agli elettori “la coerenza che da anni è alla base di scelte politiche ed associative”. Aldo Laurenzano, sceso da Palazzo Caracciolo per contendersi la poltrona principale della città del Sabato con altri tre pretendenti, mostra entusiasmo e preoccupazione per una ‘battaglia’ elettorale che lo vede ‘in sfida’ con contendenti di tutti i tempi e con ex compagni “passati tra le fila di un gruppo chiaramente di centrodestra”. “Noi siamo la vera civica di centrosinistra – ha spiegato il candidato a sindaco – e rappresentiamo la proposta della Margherita che, attraverso questo gruppo ha voluto dimostrare la propria coerenza rispetto ad un percorso avviato a partire dagli anni ‘90”. Un percorso, a quanto pare, disdegnato da chi “ha improvvisamente deciso di apportare il proprio appoggio a Forza Italia e Udc”. Riferimenti non casuali, quelli di Laurenzano, ma chiaramente mirati a puntualizzare alcuni termini della questione. “Il Partito Democratico è diventato un pretesto per avallare un improvviso e ingiustificato abbandono. Eppure da tempo si parla di Pd. Più che una giustificazione sembra di essere di fronte ad un alibi”. Ma il gruppo capeggiato dal medico atripaldese ha le idee chiare e decide di puntare su aspetti che manifestano “carenze”. Tra questi, particolare riguardo alla solidarietà verso le fasce deboli, alla riqualificazione di Contrada Alvanite, alla depurazione del fiume Sabato. In più un programma di rilancio del parco archeologico per rendere Atripalda meta di turismo e centro di diffusione culturale, un aspetto forse tenuto in secondo piano “ma che merita il proprio spazio” nell’ambito della nuova progettazione politica. (di Manuela Di Pietro)
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