Atripalda – Profeti in Patria: sarà Vincenzo D’Amore l’ospite d’onore

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Atripalda – ‘Riportiamo i Profeti in Patria’, pronto il programma di massima della manifestazione organizzata per il prossimo sabato, 1 ottobre. Per questa edizione un solo ospite d’onore a causa degli impegni professionali da parte degli interpellati. La personalità atripaldese che si è affermata lontano dalla sua città natale, dunque il protagonista dell’edizione 2005 è Vincenzo D’Amore, medico che ha fatto dell’impegno nel sociale un percorso preciso, una scelta di vita. Specializzato in Farmacologia, attualmente è aiuto primario nella Divisione di Medicina Interna dell’Ospedale Civile di Alba, in provincia di Cuneo. Nato ad Atripalda il 2 settembre 1952 da Mario, calzolaio, e Carmelina Testa, casalinga, ha vissuto i primi sette anni a vico Pergola, nella casa che incrocia vicoletto monache.
A 7 anni si “trasferisce” a Bergamo presso il fratello della madre, Sabino Testa, funzionario dell’amministrazione pubblica. Dopo gli studi a Bergamo si laurea in medicina e chirurgia dell’Università di Pavia nel 1977 e, nello stesso ateneo, si specializza in Farmacologia. Il trasferimento da Atripalda e l’adozione di due bimbe indiane sono gli eventi che ne hanno segnato la vita: rendendo più chiara e coinvolgente l’attenzione al dramma del Sud del mondo che lo ha portato a condividere con la moglie, ginecologa, un primo progetto di cooperazione nello Yemen nel ’93-94, interrotto per cause belliche. Da allora è un lungo elenco di iniziative e di interventi: in Palestina, in Mozambico, in Eritrea, impegnato a prestare le sue energie e la sua professionalità in interventi sanitari e di cooperazione di alto profilo. Attualmente sta lavorando, in collaborazione con il consolato di Gerusalemme, all’ambizioso progetto di realizzare in Palestina un servizio di emergenza sanitaria sul modello del “118”. La sua attività, che si è svolta sempre nella massima discrezione, è venuta all’attenzione dei mezzi di informazione quando ha partecipato nella qualità di medico di bordo alla Campagna Antartica nel ’96-’97, a bordo della nave OGS Explora, e soprattutto alle spedizioni 4 e 6 di Overland.

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