Atripalda – Collaboratrice del sindaco: Caputo bacchetta Laurenzano

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Atripalda – “Quando la realtà supera la fantasia”. È questa la prima reazione suscitata da Luigi Caputo, del comitato regionale del Prc, dopo la notizia della nomina a collaboratrice del sindaco Aldo Laurenzano della propria moglie. “Pensavamo di aver visto tutto ad Atripalda – si legge nella nota trasmessa – nel corso di questi anni: incarichi conferiti a membri della commissione edilizia, legali selezionati quasi sempre all’interno dello stesso entourage di professionisti (insieme a consulenze onerose e a volte inutili), prestazioni di pseudovolontariato propedeutiche a mansioni ben retribuite. Ma l’incarico dato ai propri cari rappresenta un fatto inedito anche per Atripalda. Le più immediate riserve che un provvedimento siffatto provoca sono di ordine giuridico, non potendo esso rientrare né nella categoria delle collaborazioni di cui all’art. 90 del TUEL (riguardanti gli uffici di supporto agli organi di direzione politica. I c.d. uffici di staff), che presuppone l’assunzione “ad hoc” o un rapporto di impiego, né in quella prevista dall’art. 110, comma 6 (che si applica a collaborazioni esterne di natura specifica e “ad alto contenuto di professionalità” (e certamente non è questo il caso in questione, vista la semplicità dei compiti che la collaboratrice del sindaco dovrebbe espletare). Ma dell’aspetto legale della vicenda ci si dovrà occupare compiutamente nelle forme adeguate e nelle sedi competenti”. Poi la bordata al numero uno atripaldese. “Scelte come la sua – continua Caputo – denotano in realtà una caduta di senso civico e dicono che ad Atripalda si respira ancora un’aria di pesante familismo, un po’ come in quel 2002 che vide i maggiorenti cittadini sapientemente distribuiti tra centro-sinistra e centro-destra, nel gioco della false contrapposizioni e delle finte rotture familiari. Oggi qualcuno ha pensato evidentemente di rinverdire e di superare i fasti di quel periodo. La decisione attuale di Laurenzano è preoccupante perché si colloca in questo orizzonte di pensiero aggiungendovi una manifestazione di strapotere che contiene un messaggio preciso per il Consiglio Comunale e per i partiti, in particolare per quelli dello schieramento che lo sostiene, apparsi in palese imbarazzo dopo la sua sortita. Ma, soprattutto, è un segnale preciso per la popolazione, che deve sapere di essere di fronte a un sindaco decisionista e accentratore, in ciò allievo ed emulo di Capaldo”.

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