Ato Rifiuti, un maiale nell’assemblea dei sindaci ad Avellino

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Avellino – Il figlio di Begnamino, il famoso maiale che il frate brigante, Antonio D’Ambrosio, donerà al comune di Montefredane il prossimo 31 gennaio per pagare la Tari, prenderà parte anche all’Assemblea dei sindaci dell’Ato rifiuti in programma domani ad Avellino. “Ho vinto la mia battaglia contro il comune di Montefredane – spiega D’Ambrosio – le cartelle Tari sono state riviste, basti pensare che il mio avviso di pagamento da euro 407 è passata a euro 72. Una vittoria incassata grazie anche al sostegno degli organi di informazione che hanno compreso le giuste osservazioni di un cittadino vessato e tante volte indifeso al cospetto di una burocrazia matrigna”. Intanto la battaglia sui rifiuti D’Ambrosio intende estenderla oltre i confini del proprio comune di residenza.

“Sarò tra i sindaci irpini con un maialino magro, per simboleggiare lo stato delle famiglie della nostra provincia che non hanno più soldi per pagare balzelli di ogni tipo, in particolare quello dei rifiuti che è un vero e proprio salasso”, afferma con convinzione il presidente dell’Associazione Briganti d’Irpinia. “La politica in Irpinia o ritrova l’orgoglio per difendere gli interessi delle comunità, oppure sappiano che il cittadino D’Ambrosio, insieme a tanti amici, lavorerà per coinvolgere nelle istituzioni le migliori intelligenze e competenze che questa provincia vanta. E’ solo il pensiero dei giovani, depurato dalle logiche di appartenenza ai partiti, che potrà dare frutti buoni per una terrà ormai condannata alla desertificazione”.

E’ evidente che il pensiero di D’Ambrosio è comune a quello di tanti cittadini che soffrono la morsa della grave crisi economica e sociale che sta paralizzando la crescita e gli investimenti in Italia ed in particolare nel mezzogiorno. “Il figlio di Begnamino sarà il simbolo di una riscossa morale, culturale politica che appare ineludibile in una provincia che davvero non può sopportare più i rituali di una classe dirigente disponibile a perpetuare solo se stessa”, conclude D’Ambrosio.

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