Astensione, dibattito sulla Riforma e Congresso: settimana “calda” per i penalisti irpini

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AVELLINO- Una settimana “calda”, non solo per le temperature record di questi giorni, per i penalisti irpini. Quella aperta con un’estensione dalle udienze determinata dalla forte presa di posizione, sostenuta da tutta l’Avvocatura, rispetto alla rotazione di incarichi nel settore giudicante (in particolare Collegi penali-Gup), passata attraverso un dibattito sulla Riforma della Giustizia organizzato tra gli eventi dei quaranta anni di Camera Penale a Cervinara, con un confronto che tra gli altri ha visto presenti il professore Massimo D’ Ascola, il consigliere del Csm Ferdinando Cilenti, i penalisti Luigi Petrillo e Francesco Perone e Stefania Craxi. A chiudere la settimana la presenza di una delegazione della Camera Penale Irpina a Rimini, sede scelta dall ’Unione delle Camere Penali Italiane  per ospitare il proprio IX Open Day, nel corso del quale si è discusso del processo penale giusto, garantista, del rapporto tra potere legislativo e giudiziario e delle carceri, temi su cui sono in campo in perfetta linea con l’Unione Camere Penali anche i componenti della Camera Penale Irpina. A rappresentare l’ Associazione dei penalisti irpini, Gaetano Aufiero, Presidente della Camera Penale Irpina, Luigi Petrillo, componente del Direttivo irpino, nonchè componente dell’Osservatorio Misure Patrimoniali e di Prevenzione, Stefano Vozella, componente del Comitato Scientifico della Scuola di Formazione, Matteo Raffaele Fimiani, Coordinatore della Consulta dei giovani penalisti irpini e Simone Imparato, componente della Consulta dei giovani penalisti irpini. Tra gli argomenti trattati nel corso degli Osservatori e delle Commissioni dell’Unione quello su scienza, processo e intelligenza artificiale. Un tema, il rapporto con l’intelligenza artificiale, usato come paradosso nel dibattito sulla Riforma della Giustizia organizzato a Cervinara dal penalista Luigi Petrillo, a cui è toccato tratteggiare la sintesi del confronto. Petrillo ha ricordato, rifacendosi all’intervento del professore D’Ascola come il progetto di Riforma Costituzionale che vuole introdurre la separazione delle carriere tra giudicante e requirente e’ un progetto che è da sempre frutto dell’elaborazione delle Camere Penali e affonda le sue radici nella attuazione in Costituzione del principio del giusto processo. Ha ripercorso il ragionamento relativo alla tesi sostenuta da D’Ascola che “la separazione delle carriere è un corollario del principio del giusto processo Perché un processo giusto non può essere tale fino a quando tutte le parti in partita non siano poste in condizioni di parità e fino a quando la parte pubblico ministero appartiene allo stesso Ordine del giudice del giudicante”. Per Petrillo: “l’obiettivo della Riforma non è certamente quello né di potenziare il pubblico ministero come a sproposito dice qualcuno, né tantomeno di ipotizzare che il pubblico ministero vada sotto il dominio del potere esecutivo. Nessuno di noi avvocati penalisti si propone un pubblico ministero sottoposto all’esecutivo”. Poi Petrillo ha usato un paradosso legato all’Intelligenza artificiale per rappresentare come sia evidente la necessita’ di giungere alla separazione delle carriere. Il penalista ha voluto leggere la definizione di qualità della giurisdizione che gli è stata data da chatgpt all’uditorio. Ovvero “che per qualità della giurisdizione, secondo chatgpt è essenziale non solo la garanzia della terzietà del giudice ma anche l’apparenza della terzietà del giudice. Anche ad opera se vogliamo far riferimento ad un intelligenza oggettiva artificiale anche essa considera come imprescindibile, ai fini del ripristino di un miglioramento della qualità della giurisdizione che il giudice e il pubblico ministero appartengano a due ordini, distinti e diversi. Il giudice deve essere collocato in una posizione diversa dal pubblico ministero e questa diversità di posizione non solo deve essere tale, ma deve anche apparire tale questa”.