Aste, per Livia Forte anche la sorveglianza speciale, la difesa: impugneremo il decreto

0
4832

AVELLINO- Oltre alla misura patrimoniale anche quella di prevenzione personale nei confronti di Livia Forte notificato dalla Direzione Investigativa Antimafia in esecuzione del provvedimento di
confisca emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione nei
confronti dell’imprenditrice immobiliare. Nei confronti della Forte e’ stata applicata una misura della sorveglianza speciale di ps per tre anni con obbligo di soggiorno nel comune di Avellino. La stessa è ritenuta vicina al sodalizio camorristico denominato Nuovo Clan Partenio.
Il provvedimento trae origine da una proposta di misura di prevenzione
patrimoniale e personale avanzata congiuntamente dal Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nicola Gratteri e dal Direttore della DIA.Le verifiche effettuate avevano consentito di provare come una complessa
ramificazione parentale, con personaggi di alto profilo criminale, avrebbe favorito l’ascesa economico-imprenditoriale e delinquenziale della proposta. L’imprenditrice, affermatasi all’interno del contesto criminale e mafioso avellinese, ha condizionato, già a partire dalla metà degli anni ‘90, il redditizio settore delle aste immobiliari sia a proprio vantaggio che per gli interessi del clan. Le indagini patrimoniali, inoltre, hanno fatto emergere disponibilità patrimoniali e finanziarie significativamente sproporzionate rispetto ai profili reddituali. Il Tribunale per le Misure di Prevenzione ha confermato il sequestro che era scattato nel luglio del 2023. Si tratta di una società attiva nel settore immobiliare, centoquindici beni immobili, quattro beni mobili registrati e sessanta rapporti finanziari per uno stimato valore complessivo di circa 10 milioni di euro. La difesa della Forte, l’avvocato Roberto Saccomanno, ha già annunciato che il provvedimento sarà impegnato davanti ai giudici della Corte di Appello di Napoli, ritenendo la decisione come un atto che “merita di essere censurato in fatto e in diritto”. Livia Forte infatti non ha ricevuto condanne (neanche in primo grado) per la partecipazione ad organizzazioni criminali, sebbene nella sentenza ordinaza dello scorso aprile venga indicata come promotore del clan delle aste. Ma proprio questa assenza di precedenti che hanno un effetto anche sull’applicazione di misure personali e patrimoniali, anzi sono un presupposto indispensabile, potrà essere uno dei motivi che la difesa, gli avvocati Saccomanno e Furgiuele, useranno nel processo davanti ai giudici della Corte di Appello. Aerre