Aste Ok, sull’immobile di Piazza Macello scintille in aula tra accusa e difensori

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Scintille in aula nel processo Aste Ok tra accusa e difesa sulla presunta turbativa legata ad un appartamento di Piazza Macello. I difensori degli imputati per il caso emerso a seguito delle dichiarazioni di Livia Forte, che aveva anche eseguito un sopralluogo sul posto insieme ai Carabinieri. La vicenda è relativa all’aggiudicazione di un appartamento nella piazza avellinese per cui i referenti di una società immobiliare napoletana degli imputati Guerra e Di Costanzo, avrebbero versato soldi ad Antonio Barone e Gianluca Formisano per aggiudicarsi il bene e ottenere che la For.ba, la società di Formisano e Barone non si aggiudicasse il bene. Così al sottufficiale dell’Arma che ha condotto le indagini su Aste Ok, anche ieri ascoltato nell’ambito del controesame dalla difesa, un escussione fiume andata avanti per sette ore davanti al collegio presieduto dal giudice Roberto Melone, più volte sono stati sollecitati chiarimenti sulla vicenda. In particolare i penalisti Claudio Botti e Carmine Anzalone hanno anche sollecitato su un particolare decisivo il testimone. Il fatto che la Forte, dopo i primi due interrogatori di dicembre e febbraio avrebbe successivamente ritrattato le sue dichiarazioni sulla vicenda. Circostanza per cui c’è stata netta opposizione da parte del pm antimafia Henry Jhon Woodcock. La vicenda e’ stata introdotta nella conclusione del suo controesame dall’ avvocato Carlo Taormina, difensore di Gianluca Formisano, Scontro tra Taormina e Woodcock sulla domanda relativa ai due diversi verbali di sommarie informazioni resi da una testimone. Woodcock ha chiesto l’ acquisizione dei verbali, incontrando l’opposizione di Taormina. Per l’avvocato il secondo verbale, che il sottufficiale dell’Arma ha riferito che facesse riferimento ad una semplice consegna di documenti, era invece un verbale con dichiarazioni diverse da quelle precedentemente rese. “Stia attento a come risponde” avverte il teste l’avvocato Taormina e anche in questo caso Woodcock è costretto ad intervenire. Il sottufficiale dell’Arma chiarisce: Nel primo verbale la signora non aveva adisposizione la documentazione che doveva consegnare. Cosi il giorno dopo la signora torna e c’è stata una precisazione”.
“Piazza Macello, conosce gli atti dell’ asta?
Mi dice chi vi ha partecipato?” Chiede Taormina. “Partecipano con due offerte-spiega il maresciallo- una della Medina Srl e P G(For.ba, la societa di Formisano e Barone)” . Che offerte sono state fatte?
“108 mila la prima offerta è poi ce il rilancio a 111mila e l’asta è stata aggiudicata alla Medina Srl”. Avete accertato se a proposito di Piazza Macello ci siano state interferenze di Formisano e intercettazioni con Costanzo?
Non abbiamo intercettazioni. La vicenda e’ emersa dopo l’interrogatorio di Forte Livia, non l avevamo ricostruita”. Anche la difesa dell’avvocato Antonio Barone nel corso del controesame , quello condotto dall’avvocato Claudio Botti (l’altro difensore e’ l’avvocato Nicola D’Archi) ha puntato proprio sull’asta per l’appartamento di Piazza Macello. “Lei e il suo ufficio ha fatto accertamenti sulla Forba Immobiliare” ha chiesto al sottufficiale dell’Arma Botti, riferendosi alla società di Formisano e Barone. “Era una società immobiliare” ha risposto senza entrare nel merito di vertici e oggetto sociale il sottufficiale. Botti poi ha chiesto se per quanto riguarda l’asta di Montoro per cui erano stati sentiti padre e figlia, oltre all’interrogatorio ci fosse stata anche un’attività di pedinamenti e appostamenti per verificare se ci fosse stato il passaggio di denaro tra l’esecutato e l’avvocato Barone. Anche in questo caso la risposta è stata no. ” Questa vicenda è venuta fuori dopo nella fase degli interrogatori” ha precisato il sottufficiale.Non avete fatto attività investigative tipiche ha incalzato Botti. La risposta è rimasta no. Stesso discorso anche per Piazza Macello, la difesa di Barone ha continuato a chiedere che attività avessero eseguito i militari dell’Arma: Nessuna perché è venuta fuori dopo l’interrogatorio della Forte.
Non avete mai ascoltato l’amministratore della società, continua Botti: No
Avete avuto riscontri su eventuale accordi tra l’amministratore e Barone per la partecipazione all’asta. Anche questo riscontro è passato solo attraverso gli interrogatori. Ha ricostruito il sottufficiale:
Abbiamo sentito i due della società di Napoli ovvero Guerra e Di Costanzo.
E poi Botti ha calato il suo “asso”. “Sa se la signora Livia Forte con il suo secondo interrogatorio ha effettuato una ritrattazione sulle questioni che riguardano l’asta di Piazza Macello?”. A questo punto c’è stata opposizione del pm Woodcock, perché il teste non può riferire su fatti appresi e nel contenuto del verbale. Così la domanda e stata riformulata: “Ha riscontrato all’esito dell’attività sono emerse circostanze diverse?
“Facemmo un sopralluogo con la signora Forte..non me lo ricordo”. L’attenzione si e’ poi concentrata sull’ asta relativa ad un bene di Montefredane. “Nell udienza del 7 aprile 2023 ha riferito che l avvocato Barone ha partecipato a questa asta. Ha fatto verifiche investigative?”. La risposta anche in questo caso e’ stata no. L’ ultima domanda è stata riferita alla vicenda di una società che stavano realizzando Aprile, Formisano e Barone contenuta nell’ informativa principale: “Si parla della costituzione di una nuova società e se non ricordo male abbiamo dato queste informazioni alla Guardia di Finanza”..
Anche l’ avvocato Rosaria Vietri, difensore di Mario Gisolfi, nel corso del suo controesame ha puntato ad evidenziare se le dichiarazioni e le vicende emerse fossero state oggetto di approfondimento Investigativo. A partire dalla presunta aggressione subita da M.C.C. una delle testimoni chiave del processo e contro il suo assistito: Avete fatto riscontri sulla conversazione e c’è riferimento a Carmine L e la Cerullo si preoccupa del fatto che potessero giungere negli uffici del notaio le forze dell’ordine?” E ancora: “Sono stati fatti accertamenti su aggressione presunta subita da Cerullo da parte di Gisolfi? E stata verificata la veridicità?”. In entrambi i casi sono state negative le risposte. La chiusura del controesame del sottufficiale nell’udienza di ieri e’ toccata proprio al legale dei titolari della società Napoletana entrata in contatto con Formisano e Barone e Aprile, l’avvocato Carmine Anzalone. L’ avvocato ha incalzato più volte il sottufficiale su due dati. Il primo. Se ci fossero intercettazioni che facessero emergere questa turbativa relativa a Piazza Macello, chiarendo quando il teste ha riferito di sì, che invece nell’esame del pm in aula la circostanza era stata esclusa. Ma ha insistito moltissimo, trovando su questo punto l’opposizione del pm Woodcock sulla circostanza relativa proprio agli sviluppi del sopralluogo con la Forte e alle attività di riscontro sulla veridicità delle sue affermazioni oltre alla circostanza che siano mutati dei fatti rispetto alla stessa individuazione dell’immobile all’asta. Risposta su cui però non sono arrivati chiarimenti, visto che del contenuto dei verbali il teste non può parlare. La prossima udienza si svolgerà il 26 aprile.