AVELLINO- Si fa più probabile una scarcerazione o l’attenuazione della misura custodiale in carcere per Livia Forte, detenuta dal novembre 2020 con l’accusa di aver promosso un’associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta alleata con il Nuovo Clan Partenio, l’operazione denominata Aste Ok (proprio dal nome del ristorante gestito dalla sua famiglia dove si recavano spesso esecutati per concordare il prezzo per evitare interferenze nelle loro procedure dalla Forte e dai suoi soci). A riaprire la questione legata alla effettiva permanenza delle esigenze cautelari nei confronti della piu’ nota “Lady Aste” sono stati i magistrati della I Sezione Penale della Corte di Cassazione che hanno accolto la tesi dei due avvocati della settantenne detenuta, i penalisti Roberto Saccomanno e Alfonso Furgiuele, annullando con rinvio ad una nuova Sezione del Tribunale del Riesame, l’ordinanza con cui i giudici del Tribunale della Libertà di Napoli avevano confermato il rigetto dell’attenuazione della misura cautelare invocata dai difensori e basata su una questione fondamentalmente, ovvero la cessata permanenza delle esigenze cautelari per la Forte. Non ci sono collegamenti con le dichiarazioni (rese senza assumere mai la veste di collaboratore di giustizia ndr) rese alla Dda dalla stessa Forte, per cui non erano stati assegnati benefici. Saranno ora i giudici del Riesame, una volta che la Cassazione avrà perimetrato con le motivazioni il campo in cui valutare i fatti, a decidere sull’eventuale scarcerazione della Forte. Come è noto il processo per l’operazione Aste Ok e’ anche ad un avanzato punto della sua istruttoria, nonostante a condizionarlo siano state nelle ultime tre udienze le vicende legate alla questione sollevata dalle difese su una parallela indagine che riguarda gli stessi investigatori impegnati (per cui pende richiesta di archiviazione).
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