Asta Pagliarone, il teste in aula racconta: Galdieri mi disse: ora i soldi li hai cacciati?

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“Com’e’, mo i soldi li hai cacciati, li hai trovati i soldi”. Quello che il Il 22 ottobre 2017 Nicola Galdieri avrebbe detto a Gennaro Pascale, che si era recato insieme all’allora socio Costantino Giordano per consegnare settantamila euro in contanti al presunto boss del Nuovo Clan Partenio, quella pattuita mesi prima per evitare che il “gruppo” come più volte Pascale ha definito Nicola Galdieri, Livia Forte e Armando Aprile, rilanciasse all’asta svolta e aggiudicata dalla società che gestiva il “Pagliarone” il 20 luglio per il primo lotto della struttura. A raccontare il particolare finora inedito e’ stato proprio Gennaro Pascale, marito di una delle socie che gestivano la struttura. Rispondendo alle domande del pm antimafia Anna Frasca, Pascale ha rivelato questo aspetto del momento della consegna dei soldi. Galdieri, che era subentrato in un secondo momento nella vicenda e aveva posto le condizioni per definire la mancata partecipazione all’asta. Perché il boss disse quelle parole lo ha spiegato più volte Pascale: “perché quando ci incontrammo all’interno del ristorante Its’Ok gli dissi che era una cifra insostenibile, per vari motivi. A partire dal fatto che eravamo una società nuova, che avevamo già dovuto sopportare le spese per l’aggiudicazione dell’asta che anche alla luce delle rassicurazioni della Curatela ritenevamo avremmo.dovuto sostenere dopo tre o quattro anni. Anche perché io ero contrario a pagare fin dal primo momento”. Tanto che poi i pagamenti, in particolare quelli successivi erano stati comunicati prontamente ai Carabinieri. Pascale ha anche aggiunto: “Mettetevi nei miei panni, li c’erano tutti gli investimenti di una vita di lavoro, dovevo buttare tutto all’aria?”. L’udienza di oggi davanti al Collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo si è concentrata su un serrato controesame del teste da parte delle difese.

IL PROCESSO

Il processo è quello nato dalle dichiarazioni di Livia Forte e condotto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino. Il processo per l’asta del ristorante Pagliarone è quello a carico di Galdieri Nicola, difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Claudio Davino, Aprile Armando Pompeo, difeso dagli avvocati Alberico Villani e Roberto Saccomanno, Freda Renato, difeso di fiducia dagli avvocati Patrizio Dello Russo e Ferdinando Letizia, Costantino Giordano, difeso dagli avvocati Rocco Antonio Briganti e Gerardo Di Martino che rispondono a vario titolo di di estorsione aggravata dal metodo mafioso e riciclaggio nei confronti degli stessi. Come si ricorderà il sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano, e’ accusato di aver concorso insieme al presunto boss del Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri all’imposizione di una quota di 120 mila euro per consentire che l’asta fosse aggiudicata dalla Monteforte Srls.

“APRILE NON MI HA MAI CHIESTO SOLDI” E SPUNTA ANCHE UNA “CONSULENZA” IN PASSATO…

La difesa di Armando Pompeo Aprile ha puntato molto su due dati. Il ruolo del loro assistito e soprattutto l’attendibilità dello stesso teste. A partire dall’esame dell’avvocato Roberto Saccomanno, che a precisa domanda se Pascale avesse avuto richieste di soldi direttamente da Aprile ha precisato: non ho mai ricevuto richieste da Aprile. La prima richiesta dunque ascrivibile ad Aprile e’ quella veicolata “de relato” da Costantino Giordano al suo socio. E quando gli e’ stato chiesto perché, benché fosse contrario a pagare si era successivamente presentato ai due incontri davanti e all’interno del ristorante Its’Ok, Pascale ha spiegato: “Siamo andati la’ per capire come risolvere e in quella occasione mi è stato riferito il fatto dei 120mila euro.Sicuramente prima dell asta, cioè sicuro prima del 18 luglio, quando abbiamo depositato l’ offerta per l’ asta del 20 luglio. Aprile Armando non ha fatto nessuna richiesta. Anche nel primo incontro era presente Nicola Galdieri. Ho cercato di spiegare che non eravamo in condizioni di pagare quei soldi”.. All’avvocato Alberico Villani tocca invece puntare su due altri aspetti. Il ruolo della società Monteforte nell’asta e in particolare a cosa servissero i 120mila euro. Minacciare o allontanare gli altri partecipanti? “In questa occasione ho chiesto come si risolvess la cosa. C’era una persona che aveva un bene all’ asta e.tramIte un amico abbiamo voluto capire un attimo come funzionasse la.cosa..Quest’ amico mi aveva chiesto come riacquistare il bene e mi chiese se conoscessi qualcuno per un supporto una consulenza, un consiglio da una persona che aveva un po diesperienza nelle aste”. I difensori hanno anche chiesto una cosa sul giorno dell’aggiudicazione: non era presente Aprile, c’era solo Livia Forte..

“DUEMILA EURO AL MESE A GALDIERI DALL’INCASSO DEL RISTORANTE”

“La somma era di settantamila euro la prima tranche, dicembre gennaio febbraio marzo aprile e maggio 12 mila euro. Poi ci sono altri 10 mila euro con bonifici seguiti alle fatture. Per i restanti 50mila euro come per accordi presi con Galdieri Nicola, dovevo consegnare la somma di duemila euro dell’incasso del Pagliarone a Costantino Giordano che finivano poi a Galdieri. La cifra pattuita era 120mila euro, abbiamo pagato 92mila euro, mancavano 28mila euro”. E ha chiarito ancora: “Dopo aver consegnato 70 mila euro in contanti, abbiamo dato in mano duemila euro al mese a Costantino Giordano per consegnarli a Galdieri. Nicola Galdieri che mi chiedeva soldi continuamente, una volta davanti al Bar gli dissi che non potevo più avere liquidità e che bisognava fare le fatture”. Questa la risposta al difensore di Renato Freda, l’avvocato Patrizio Dello Russo, ha contestato una discrasia tra il contenuto del verbale. Le fatture erano comunicate anche ai Carabinieri, che già indagavano. Il difensore ha chiesto come mai non avesse fatto denunce: “Nel momento in cui ho fatto la fattura comunicavo.Avevo rapporti con la persona che seguiva le indagini. Il punto di riferimento era lui, ma c’ erano anche altre persone. Non ho avuto mai nessun verbale perché non ho fatto nessuna denuncia ed ero una persona informata sui fatti”. Anche con Freda però Pascale ha chiarito di non aver mai avuto rapporti.