Associazioni a confronto contro il Ddl Sicurezza: “Duro attacco alla libertà di parola”

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“Come Antigone, insieme ad altre associazioni, abbiamo cercato di delineare il quadro generale del Ddl Sicurezza. Si tratta di un testo composto da 38 articoli, tra i quali abbiamo contato circa 20 nuove fattispecie di reato e aggravanti per reati già esistenti. Riteniamo che rappresenti un duro attacco alla libertà di parola, di manifestazione e di riunione, senza precedenti paragonabili. Infatti, tutte le opinioni espresse dai manifestanti, sia per motivi ambientali sia nell’ambito del movimento studentesco, vengono particolarmente penalizzate. Pertanto, consideriamo questo disegno di legge un attacco al dissenso dell’opinione pubblica, assolutamente inaccettabile”. Così l’avvocato Gennaro Santoro dell’associazione Antigone che a margine di un confronto al Circolo della Stampa di Avellino ha posto l’accento sui pericoli del nuovo Ddl sicurezza. L’appuntamento ha riunito le associazioni del territorio impegnate nella mobilitazione contro il disegno di legge e quindi Arci, Cgil, Legambiente, Libera, Acli e Apple Pie.

“Il testo – ha continua l’avvocato Santoro – introduce specifici reati relativi alle rivolte carcerarie e ad altre fattispecie che mirano, di fatto, a silenziare l’intero ambito del dissenso. Un attacco di tale portata non è giustificabile: viviamo in un Paese in cui il numero di reati commessi non è tale da rendere necessarie norme così drastiche, che appaiono invece frutto di mera propaganda”.

Dal punto di vista legale, spiega ancora Santoro: “Una delle principali forme di opposizione da parte è il ricorso alla questione di legittimità costituzionale. È evidente, infatti, che queste norme introducono pene sproporzionate e, dunque, irragionevoli, in contrasto con il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. In molte ipotesi, sorgono seri dubbi di legittimità costituzionale, e la via principale per contrastare il Ddl sarà proprio quella di sollevare tali questioni di fronte alla Corte Costituzionale.

Le mobilitazioni continueranno – conclude Santoro – ricordiamo che si tratta ancora di un disegno di legge e non di una norma in vigore. Pertanto, è fondamentale proseguire con ogni forma di opposizione per impedire che venga definitivamente approvato”.