Ariano, suona la campanella nella nuova scuola Lusi. Gambacorta agli alunni: “Abbiatene cura, l’abbiamo realizzata per voi”

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di Maria Giovanna La Porta – Primo giorno di scuola dell’anno 2019 per gli allievi della Media statale Giulio Lusi, nel rione Martiri ad Ariano Irpino. Stamattina, 8 gennaio, dopo la chiusura causa neve di ieri delle scuole del Tricolle, gli alunni, i docenti e tutto il personale hanno potuto attraversare i cancelli della nuova struttura.

Aule benedette dal parroco del popoloso rione, don Costantino che ben conosce la comunità e dal vescovo della diocesi Ariano-Lacedonia monsignor Sergio Melillo che ha lanciato un messaggio ai tanti alunni e alle loro famiglie: “La scuola non è solo un luogo educativo e formativo dove i giovani possano apprezzare la cultura, ma anche il luogo in cui impareranno a crescere, a guardare il futuro, a vivere nella società”.

L’inaugurazione “istituzionale” ci sarà giovedì 17 gennaio, ma certamente l’amministrazione comunale può già festeggiare il traguardo raggiunto. Ed è a tal proposito che il sindaco Domenico Gambacorta afferma: “Sono trascorsi venticinque anni dall’ultima inaugurazione di un edificio scolastico” si riferisce alla scuola Media Mancini del rione Cardito. E prosegue: “Si tratta di una scuola sicura ed ecosostenibile dotata delle più moderne attrezzature tecniche e informatiche; sarà aperta a tutti i cittadini e al quartiere con i laboratori scientifici e linguistici. Sono felice perché in poco più di due anni abbiamo realizzato tutto questo”.

L’edificio è stato realizzato grazie al Contratto di quartiere. Era l’aprile del 2015 quando l’amministrazione Gambacorta presentava la richiesta di finanziamento in Regione; poi il contratto di appalto stipulato a settembre 2016. Il finanziamento complessivo ammonta a 5 milioni di euro, ma il costo totale è stato di circa 3 milioni grazie al ribasso d’asta. E così viene realizzata una struttura di 2,500 metri quadrati, nove aule didattiche, quattro laboratori, una biblioteca e una sala convegni: il tutto per poter ospitare circa centottanta alunni (ad oggi gli iscritti sono centoventi).

“Rispettatela e custuditela per chi verrà dopo di voi” dice Gambacorta. E al sindaco si unisce anche il preside Marco De Prospo: “Voi siete i legittimi proprietari” aggiunge. Un tour per benedire le aule e per ammirare quanto fatto. Poi tutti in classe, la campanella è suonata. Inizia un nuovo anno.

Storia del quartiere Martiri. La scuola Lusi è solo un’appendice rispetto ai lavori svolti negli anni per rivalorizzare i Martiri, quartiere che sorge nella periferia nord-est della città. Lo stesso Gambacorta ha più volte spiegato: “E’ stato il finanziamento più consistente nel quinquennio di mandato. Sembrava una missione impossibile abbattere quei vecchi fabbricati realizzati nel 1930 per gli sfollati, poi usati quale campo di confino per i dissidenti politici ed infine utilizzati dai nostri concittadini per viverci. La resistenza ad abbandonare le “casette asismiche” è stata una delle difficoltà maggiori da superare. Il nostro primo ringraziamento, infatti, va proprio agli abitanti che ci hanno dato fiducia, hanno accettato le nostre rassicurazioni e ci hanno dato la possibilità di avviare una riqualificazione urbana ambiziosa. Un pensiero affettuoso va ad alcune delle persone anziane che non hanno avuto il tempo di entrare nei nuovi alloggi. Avremmo voluto fare presto soprattutto per loro. In questo decennio, le amministrazioni che si sono succedute, hanno fatto del loro meglio, tra numerose difficoltà, come detto. Intanto però rendiamo un servizio alle nuove generazioni che cresceranno in un quartiere votato alla socialità, al viver sano e civile, lontano dal degrado, riammagliato al resto del territorio. Restituiamo all’intera città un’imponente opera pubblica che, tra l’altro, in questi anni, ha rappresentato una notevole boccata d’ossigeno per un vasto indotto tra manodopera e forniture. Il nuovo quartiere è bello, “sostenibile, innovativo, aperto” e a misura d’uomo”.

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