Area Sociosanitaria: ecco come cambia il sistema

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Regione – Linee di programmazione per l’area sociosanitaria. In attesa dell’approvazione della legge regionale sulla “Dignità sociale” la Giunta regionale – su proposta degli assessori alle politiche sociali ed alla sanità, rispettivamente, Rosa D’Amelio ed Angelo Montemarano – ha recentemente approvato, con deliberazione numero 964, l’atto di indirizzo con il quale si intende dare disciplina e concreta attuazione a tutti gli interventi a carattere socio-sanitario, previsti dalla vigente normativa, per la prossima programmazione. La delibera prevede il ricorso a schede operative congiunte (Pat e Pdz) che una volta compilate, sottoscritte dal coordinatore dell’Ufficio di Piano e dal direttore del Distretto sanitario, vanno inserite, quale parte integrante, nei Piani attuativi territoriali e nei Piani di zona sottoscritti, a loro volta, dal sindaco del comune territorialmente competente e dal direttore generale della Asl. In altre parole, partendo dalla valutazione dei bisogni, si chiede in maniera chiara ed esauriente ai soggetti coinvolti (Asl e Comuni) chi fa cosa ed in che modo, indicando le risorse impiegate, le professionalità coinvolte le modalità di intervento e le eventuali collaborazioni con il privato sociale. Tutto ciò consentirà agli uffici regionali di monitorare e valutare, costantemente, la reale efficacia dei servizi offerti. “Siamo impegnati con tutte le nostre forze in questo lavoro di riqualificazione dell’intero sistema socioassistenziale – dichiara l’assessore Rosa D’Amelio – con questo provvedimento abbiamo, infatti, gettato le basi per far si che gli Enti locali svolgano un’attenta azione di programmazione in un’ottica di intervento che mira all’ottimizzazione dell’intero offerta e prevedendo altresì l’attivazione dei Comuni laddove risultano carenti o mancano del tutto i servizi essenziali”. “Questo nuovo modello consentirà di programmare i servizi sociali, sanitari e sociosanitari sul territorio – completa l’assessore Montemarano – nell’ottica di una presa in carico globale del cittadino ma concentrandosi sulle priorità, anche perché i tagli apportati dal precedente Governo al sociale hanno assottigliato le risorse disponibili per cui c’è necessità di operare al meglio per garantire i livelli essenziali di assistenza”.

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