Anagrafe canina: arriva a 5000 firme la Petizione per salvare il volontariato

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Partita qualche giorno fa, ha raggiunto le 5000 firme la Petizione del Partito Animalista Italiano che, insieme ad altre associazioni, chiede la modifica della riforma dell’anagrafe canina in Campania. Entrata in vigore il 10 gennaio è stata in pochi giorni ribattezzata “ammazza volontari”.

Come ricorda Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano, la Petizione ai sensi dell’articolo 16 dello Statuto Regionale è in corso sia in forma cartacea, sia tramite un link presente sul sito del Partito Animalista Italiano, sia da domenica è possibile anche firmare su change.org.

Partita solo con il passaparola la petizione ha raggiunto numeri importanti, si spera nelle 10.000 firme entro la settimana prossima, e molti chiedono dove sottoscriverla, anche perchè ad essere oramai nel caos è il volontariato in Campania, fondamentale nella lotta al randagismo.

In base alla nuova norma se un privato cittadino si presenta in determinate circostanze dal veterinario privato con un cane per la microchippatura, dovrà fornire la data di nascita della madre e se non ce l’ha potrà sì avere il microchip ma sarà attivato un allert e successiva sanzione dall’Asl, anche se si tratti di un cane randagio ritrovato da volontari e/o singoli.

Seppure il fine della modifica è quello di voler prevalentemente porre sotto controllo le cosiddette cucciolate private, in ogni caso tale modifica può creare seri problemi al mondo del volontariato, soprattutto costituito da singoli o piccoli gruppi che non facciano parte di associazioni più strutturate.

“Per questo – afferma il presidente Cristiano Ceriello – il Partito Animalista Italiano ha avviato la raccolta firme per una Petizione Regionale, prevista dall’art. 16 dello Statuto della Regione Campania, al fine di chiedere la modifica della norma affinchè:
– si precisi in modo più analitico e circostanziato i casi specifici in cui venga attivata la procedura di allert e le sanzioni nei confronti dei privati;
– si precisi una chiara differenziazione tra cani provenienti da chiare cucciolate “di razza” e cani meticci, oltre che randagi salvati da privati e volontari:
– si cambi la normativa con modalità favorevoli per i singoli volontari che abbiamo portato in salvo un cane dimostrandolo anche con autocertificazione;
– in ogni caso attivare la costituzione di un tavolo tecnico per una riforma più complessiva delle procedure relative all’anagrafe canina”.

I promotori invitano a continuare nelle firme vista anche la possibilità su change.org al link:
https://chng.it/dFxmnD7W8t

Pare che qualcosa si stia muovendo, e stiano arrivando dei chiarimenti, seppure i promotori sperano in un ravvedimento della Giunta Regionale che precisi e corregga la norma. In ogni caso il Partito Animalista con altre associazioni, visto anche il risultato della petizione, si dice anche pronto alla raccolta firme per l’indizione di un Referendum Regionale entro la fine di febbraio, nel caso le cose non dovessero cambiare. Ne va della sopravvivenza del volontariato nella regione più grande del Meridione.