Alto Calore, la Procura chiude inchiesta “corsi fantasma”: notificati 13 avvisi

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AVELLINO- Tredici avvisi di conclusione delle indagini preliminari firmati dai pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio sono stati notificati dai militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino, agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone nell’ambito dell’inchiesta sull’Alto Calore per la formazione 4.0. L’indagine è quella relativa ai presunti corsi fantasma all’Alto Calore, che hanno portato dopo la misura interdittiva firmata dal Gip Francesca Spella, alle dimissioni dell’amministratore unico Michelangelo Ciarcia.

Proprio Ciarcia, difeso dall’ avvocato Nello Pizza, e’ uno dei destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dai due sostituti che hanno coordinato le indagini dei militari di Via Pontieri. Avvisi che hanno raggiunto anche il collaboratore dell’ufficio di Presidenza Pantaleone Trasi, difeso dall’avvocato Marino Capone, anche lui raggiunto dalla misura interdittiva. Indagini chiuse anche per Raffaele Castagnozzi, intermediario tra Alto Calore e le società, oltre che consulente e anche docente in alcuni corsi, difeso dall’avvocato Angelo Leone e Gerardo Santoli, difeso dall’avvocato Luigi Petrillo.

Il sindaco di Santo Stefano del Sole e presidente della Grande Srl (che sono ente e societa’ estranee alla vicenda contestata) risulta indagato in qualità di legale rappresentante della Si.Farm Srl, con sede legale a San Michele di Serino che della Cat Servizi alle Imprese, progettava e organizzava il servizio di formazione 4.0 in presenza denominato “Learn & Smart Organization” per 68 dipendenti di Alto Calore, che in realtà non si sarebbe mai svolto. Le contestazioni a vario titolo per gli indagati vanno dall’ indebita compensazione (a partire da quella ottenuta nel 2019 per il credito d’imposta previsto dalla legge 205/2017, pari a circa 132mila euro; per il 2020 pari al massimo della somma erogabile, ovvero 250mila euro e stessa cifra per il 2021) in concorso con le sei diverse società che si sono occupate tra il 2019 e il 2021 della formazione dei dipendenti rispetto alle tecnologie 4.0 che in realtà secondo le accuse non sarebbero mai stati in effetti svolti.

Alla contestazione di indebita compensazione si collega anche quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. A partire dalle prime due fatture emesse in favore della Psb Consulting Srl, nel giugno e luglio 2020 per un importo di circa 23 mila euro (2420 e 20740 ) quattro fatture emesse tra il settembre 2020 e il luglio 2021 alla A.C Consulting Srl di Teverola (Ce) per circa 53mila euro; cinque fatture emesse nei confronti della Si.Farm dal marzo al maggio del 2022 per un importo di circa 54.900 euro. Contestato anche l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, proprio al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto. Contestato a Ciarcia e Trasi, in concorso con i vertici delle società coinvolte anche il peculato.

Per Ciarcia anche le false comunicazioni sociali, relativamente all’iscrizione in bilancio delle somme compensate illecitamente. Gli indagati, difesi dagli avvocati Nello Pizza, Capone Marino, Francesco Perone, Angelo Leone del Foro di Benevento, Cesare Maria Patroni Griffi del Foro di Napoli, Petrara Graziantonio del foro di Matera e Amelio Gennaro del foro di Napoli Nord, Carla Maruzzelli del foro di Napoli, Luigi Petrillo e Innocenzo Massaro, potranno chiedere nei prossimi venti giorni di essere sentiti dal magistrato che conduce le indagini, prima che i due pm si determinino ad esercitare l’azione penale nei confronti degli stessi (la richiesta di rinvio a giudizio). Le indagini del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino relative al Credito di imposta utilizzato dall’ Alto Calore per lo svolgimento dei corsi di formazione per i dipendenti e consentirgli l’ apprendimento di tecnologie informatiche e’ partita dalla denuncia di uno stesso dipendente dell’ente di Corso Europa. Le indagini dei militari hanno però concluso per una formazione del personale che era solo fittizia.

Cosi alle società che fornivano il servizio di formazione sarebbero state versate somme dall’ Alto Calore per servizi mai prestati. Operazioni oggettivamente inesistenti, che poi venivano portate, secondo la prospettazione accusatoria in forma illecita, come credito di imposta. Da qui le accuse di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione, oltre ad altre due ipotesi: il peculato e le false comunicazioni sociali in danno di soci e terzi. Le indagini delle Fiamme Gialle agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone hanno stabilito che nessuno dei dipendenti aveva mai frequentato i corsi in questione. Quelli della formazione 4.0 per cui erano state emesse fatture e non solo utilizzate per la creazione di credito di imposta ma anche per quella sull’imposta diretta e sul valore aggiunto.