Male, anzi malissimo è cominciato così il 2007 per la Scandone. Niente è cambiato, le cose continuano ad essere come erano. Delusioni, amarezze e comportamenti rivedibili da parte di qualcuno del pubblico. “Non meritavamo di essere fischiati in questo modo – dichiara coach Bonciolli – Un solo punto ci ha diviso da Cantù. Se nell’ultima azione avessimo messo la palla nel canestro saremmo stati elogiati per la rimonta. Capisco la delusione ma i tifosi dovrebbero capirci, purtroppo siamo sempre in pessime condizioni fisiche. La fisicità dei brianzoli ci ha travolto”. Il coach triestino ha parlato anche dell’approccio alla gara: “Abbiamo iniziato bene, poi siamo un po’ calati. Sono fiducioso ma dobbiamo rimanere uniti, altrimenti sarà dura. Aggiungo che se il campionato finisse ora saremmo salvi”. Vero, ma ci sono ancora 20 partite da giocare, non ci si può celare sempre dietro i soliti problemi, dietro gli infortuni che ormai sono una costante. È vero si sono persi Capel, pilastro della squadra, giocatore che si adattava benissimo con le caratteristiche di Jamison. Pecile ha preferito andare in Spagna, ma era di sicuro un’arma in più per Avellino. Se la squadra la si riteneva inappropriata ad agosto, perché non dirlo subito anziché ritrovarsi a dover correggere in corsa? Se Darby, Bryan o chi per esso lo si riteneva non all’altezza perché metterlo sotto contratto? Domande alle quali qualcuno dovrebbe cercare una risposta. Contro Cantù si doveva vincere, si è invece perso. Di solo un punto, perché i lombardi hanno sbagliato molto nel finale. Jordan, solo omonimo del grande 23 dei Chicago Bulls, con 4 liberi sbagliati ci ha messo del suo dando la possibilità ai biancoverdi di recuperare. Non è poi tanto vero che l’approccio alla gara è stato positivo. I giocatori irpini sono apparsi molli, senza grinta. Tanti i 27 punti subiti nel primo quarto, ben sedici negli ultimi 5 minuti. La scelta di far giocare Strong da 4 non è risultata proprio la migliore. In, attacco, quando il capitano ha capito che forse era preferibile attaccare l’uomo anziché tirare, si sono visti risultati positivi. È anche vero che le percentuali di tiro non lo hanno aiutato, 1/8 da tre, ma erano tutti tiri che dovevano essere presi ad eccezione di un tentativo in contropiede dai 6,25 sul meno due. In difesa, l’ex Fuenlabrada, è stato come al solito disastroso. Spazzato via da Wilson e Smith. Le altre dolenti note sono Bryan e Victor che con Jamison completano il pacchetto lunghi. L’ex Ferrara sta mettendo in evidenza tutte le sue lacune. Troppo fragile. Williams, pivot di Cantù, ha fatto del lungo biancoverde ciò che voleva. Victor non è Capel e lo si sapeva, ma si sperava potesse offrire un maggior contributo alla causa. Molto meglio il Dorkofikis dello scorso anno, che ora siede amaramente sulla panchina di Reggio Emilia. Jamison poi è sempre acciaccato. Domenica sera, ancora una volta Maioli non è sceso sul parquet e davvero non se ne capisce il motivo. Il reggiano non sarà un fenomeno, ma per come stanno le cose si poteva anche provare a buttarlo nella mischia. Si deve considerare che è quello che si combina meglio con le caratteristiche di Jamison, essendo il più perimetrale dei lunghi. Tenendo contro poi che Avellino non prende neanche un rimbalzo (41-35 la sfida sotto le plance per Cantù), la sua fisicità sarebbe ritornata utile. La squadra avellinese gioca anche molto male, contro i brianzoli si è assistito ad una pallacanestro inguardabile. Le squadre avversarie ormai si adeguano. Tutte collassano su Curry, unico in grado di poter andare a canestro e creare gioco. Anche se nelle ultime giornate non sta facendo il fenomeno il suo contributo è sempre nella media. Ma è l’unica stella che brilla nella tempesta. Darby è incostante, sanguinose due palle perse consecutivamente nell’ultimo quarto di gioco, perché Rossetti (francamente inadatto a giocare a questi livelli) non può essere utilizzato 5’e poi dimenticato, perché Zanelli gioca poco. Quest’ultimo dopo il finale della gara con Cantù è stato preso di mira dai tifosi. È vero ha commesso un errore, ma si deve pensare che delle ultime tre gare ne aveva giocato solo una ed anche benino, contro Montegranaro. Con i brianzoli di Sacripanti in 13’ ha fatto 6 punti e 9 di valutazione. Se il suo errore fosse stato commesso in un altro momento della gara nessuno se lo sarebbe ricordato. Pessimo poi il comportamento di alcuni tifosi, che hanno duramente insultato alcuni giocatori. Il pubblico ha il diritto di contestare, ma deve farlo in maniera civile. In questi giorni la dirigenza dovrà apportare dei cambiamenti. Delle indiscrezioni parlano di una rivoluzione. Palacio sembrerebbe aver risolto i suoi problemi (non gli rilasciavano la copia del passaporto perché non pagava gli alimenti alla moglie). Ad andare via sarà molto probabilmente Victor, ma è possibile che cada qualche altra testa. La salvezza è possibile, ed ora è una corsa a tre, tra Avellino, Reggio Emilia e Livorno dato che le altre hanno allungato il passo.(di Giovanni La Rosa)
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