Air: con Zimmerman e Radulovic, Avellino prova a rilanciarsi

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I lupi si sono rifatti il look. Nuovo playmaker, nuova ala forte, nuovo spirito di gruppo, almeno è quello che si spera. Le parole di Sanfilippo durante la conferenza stampa dei due nuovi acquisti ‘nessuno ha più alibi’, fanno capire tante cose. La squadra sarà questa fino al termine della stagione, ad eccezione dei partenti Zanelli e Bryan. Lo staff tecnico non è rimasto a guardare, dovevano essere apportate delle modifiche che puntualmente sono arrivate. Magari con un po’ di ritardo per via di eventi, che non possono essere imputabili ai dirigenti della società di via Serafino Soldi, vedi il caso Palacio o la difficoltà di trovare qualche giocatore di valore che potesse essere utile alla squadra irpina. Dopo la presentazione possiamo passare all’analisi tecnica delle due new entry. Zimmerman è un play maker purissimo. Non un ibrido, né una point-guard alla Darby. Un vero regista che ricorda molto Sidney Johnson e Davide Bonora. Come l’ex play americano, ‘Zim’ difficilmente prende tiri forzati, ha delle oggettive difficoltà nel tiro da fuori. Diciamo che il “da tre” e dalla media non fanno parte del suo repertorio. Anche nei tiri liberi non è un grande specialista. Il movimento non è fluido, molto contratto e viene spezzato in più fasi. Eccellente, però, è la visione di gioco per quel poco visto in campo durante i primi allenamenti con la maglia biancoverde. Ora il play americano dovrà avere il tempo per capire le caratteristiche dei suoi compagni. Una cosa si è già notata, chi godrà di più dell’arrivo dell’ex New Jersey Nets è Pete Lisicky. ‘Pietro’ potrà tornare a fare il suo mestiere, ovvero il tiratore e non il finto play. I suoi punti in queste settimane sono mancati tantissimo alla squadra di Boniciolli. Sia mercoledì che giovedì lo si è rivisto correre per prendere i blocchi e ricevere i palloni di Zimmerman che lo ha messo in ritmo. Il risultato è stato il pallone che entrava con frequenza nella retina. Il secondo acquisto messo a segno dalla Scandone può essere considerato la ciliegina sulla torta. Nikola Radulovic è un giocatore atipico. Un atleta di 207 cm capace di giocare sia vicino che lontano da canestro. Certo come è stato detto anche durante la conferenza stampa, per via dell’età è più probabile che giochi da quattro che da tre, ma di sicuro non mancheranno situazioni in cui sarà utilizzato da ala piccola. Interessante sarà vedere un quintetto con due esterni come Zimmerman e Curry, Radulovic da tre e sotto le plance Dorkofikis e Jamison. In questo modo la squadra di Boniciolli potrà lottare meglio e rimbalzo. Sotto i tabelloni i lunghi irpini hanno sofferto tantissimo fino a questo momento. In difesa sarebbero frequenti i cambi tra il 3 ed il 4, mentre in attacco si potrebbero sfruttare i centimetri del lungo di Zagabria in post basso contro le ali piccole avversarie. Oltre a poter allargare maggiormente il campo, approfittando della educata mano che il giocatore croato ha dalla linea da tre punti. Con lui in campo Avellino potrà andare bene anche in contropiede, essendo un lungo che corre bene il campo. Radulovic aggiunge qualità esperienza e talento ad un gruppo che aveva bisogno di un giocatore di questo tipo. Adesso però non c’è tempo di pensare, i tempi stringono e domenica si andrà a Biella. I piemontesi, in particolare dopo essere venuti a conoscenza degli innesti irpini, temono ancora di più il match di domenica sera. Il responsabile dell’area tecnica dell’Angelico, Marco Atripaldi, conosce bene Zimmerman per aver provato a portarlo in Piemonte durante l’era Ramagli. Conosce altrettanto bene Radulovic, che tutti hanno ammirato con la maglia azzurra. Ma oltre a questi due atleti spaventano Curry, Jamison e Strong. Da Biella comincia il nuovo campionato dell’Air. Nessuno ha più alibi, da ora è obbligatorio vincere anche fuori casa. Con questi nuovi innesti l’impresa è possibile.(di Giovanni La Rosa)

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