Aiello del Sabato, Airoma cita Borsellino per spiegare la bellezza delle regole agli studenti

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AIELLO DEL SABATO- L’ultima lettera di Paolo Borsellino, magistrato che ha avuto la fortuna di conoscere e frequentare, per spiegare ai ragazzi la “bellezza delle regole e del dovere” in una societa’ sempre più allergica ai doveri ma sempre e solo pronta a reclamare i diritti. E’ la lezione che il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma, ha tenuto questa mattina agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Aiello del Sabato, che hanno celebrato la Giornata della Legalita’ confrontandosi con il magistrato che guida l’Ufficio inquirente avellinese nell’Auditorium del Centro di Aggregazione di Villa San Nicola. Gli studenti dell’istituto scolastico che comprende cinque comuni della zona (Aiello del Sabato, Cesinali, San Michele di Serino, Santo Stefano del Sole e Contrada) hanno preparato la giornata allestendo cartelloni e rivolgendo al termine del suo intervento numerose domande al magistrato. All’evento erano presenti anche i Carabinieri della Compagnia di Solofra e di Baiano ed una rappresentanza dei Cinofili con il cane antidroga Luna. Presenti i sindaci e i loro delegati dei cinque Comuni dell’Istituto. Come evidenziato dalla Dirigente, la professoressa Elena Casalino in apertura dei lavori della giornata, la cultura della legalità nelle scuole è fondamentale per formare cittadini consapevoli e responsabili. Insegnare il rispetto delle leggi e dei diritti, nonché i valori della giustizia e dell’onestà, aiuta i giovani a sviluppare un senso critico verso fenomeni come la corruzione, il crimine e l’illegalità. E ancora il professore Antonio Aquino, docente referente per la Legalita’ , ha sottolineato quanto le attività educative propedeutiche alla didattica, le riflessioni collettive, il confronto con le istituzioni possano promuovere una società più giusta e civile, in cui ciascuno sa di essere parte attiva nella costruzione di un futuro migliore. Airoma ha raccontato agli studenti con esempi pratici come e’ bello rispettare le regole. A partire proprio dalla figura di Paolo Borsellino: “La domenica in cui fu ucciso, lui si sveglio’ al mattino molto presto come era solito fare, per scrivere una lettera. E sapete questa lettera in realta’ a chi era indirizzata? Ad una professoressa. Alla docente di un Istituto con cui voleva scusarsi del fatto che non era riuscito ad andare ad un incontro con i giovani di questo Istituto. Quella lettera è bellissima. Perché è un po’ per certi aspetti il suo testamento, quello che ha lasciato. Quando parla dell’importanza di rispettare le regole. E’ una cosa su cui facciamo un po di fatica, e’ cosi’? Perché dobbiamo rispettare le regole? Perché devo?”. E il magistrato ha continuato, spiegando ai ragazzi la ragione di questa necessità: “Tutti quanti ormai oggi siamo abituati, e’ diventato un verbo imperante, alla cultura dei diritti. I nuovi diritti. Siamo un po’ allergici ai doveri. Li abbiamo un po rimossi. Pensate che in alcune lingue la radice della parole diritto e della parola dovere e’ la stessa. Per comprendere come sono strettamente connesse. Ma perché? Perché se io ho il diritto di fare una cosa, l’ altro ha il dovere di assicurarmi quel bene. Quindi ogni diritto corrisponde ad un dovere. Noi, suoi doveri facciamo fatica. In questa lettera Paolo Borsellino descriveva la bellezza di rispettare le regole, la bellezza del dovere. Perche’ solo se capiamo perché dobbiamo, allora possiamo conoscere la bellezza del dovere”.