Acli di Avellino, i sessant’anni nel ricordo di La Pira

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(di Marianna Morante) – Sessant’anni e non li dimostrano. Le Acli festeggiano il compleanno e lo fanno ripercorrendo le fasi salienti della storia sociale, politica e religiosa dell’Italia. Un anniversario che passa, nel programma
dell’associazione irpina, attraverso i protagonisti della crescita culturale
e morale del nostro Paese. È in quest’ottica che si colloca l’incontro
sul tema ‘Il pensiero di Giorgio La Pira, nel rapporto fra politica,
cultura ed etica’ che si terrà questo pomeriggio, a partire dalle ore
16,30, presso il Palazzo Vescovile. Una scelta, quella del ‘Sindaco Santo’,
non casuale. La figura e l’opera di Giorgio la Pira, infatti, restano
un punto di riferimento per quanti intendono la politica come servizio.
Un servizio imprescindibile da un profondo significato etico e dal
rispetto per le tradizioni, sia laiche che religiose, che ad essa devono
ispirarsi. “Cattolico integralista – si è scritto di lui – e allo stesso
tempo raro esempio di tolleranza e di rigore dottrinale che gli
proveniva dalla sua intensa, vissuta religiosità”. Un punto di riferimento per
i giovani, come sottolinea il presidente provinciale delle Acli irpine,
Gerardo Salvatore, che è riuscito a coniugare i postulati della
politica con i valori cristiani. Insomma il simbolo di chi ha saputo credere
in un binomio difficile e tradurlo in realtà. “Le ultimi indagini
socio-culturali – spiega Salvatore – hanno messo in luce la distanza che i
giovani hanno preso dalla politica. Questa serie di incontri è tesa
proprio ad avvicinare le nuove generazioni e ad offrire un’immagine diversa
e più credibile della politica”. Docente di Diritto Romano
all’Università di Firenze, tra il 1929 e il 1939, La Pira entra in contatto con
importanti personaggi del mondo cattolico italiano come padre Agostino
Gemelli e Giuseppe Lazzati. Sono gli anni dell’impegno culturale, mai
disgiunto da quello religioso. Collabora al Frontespizio, milita
nell’Azione Cattolica giovanile, e nel 1939 fonda la rivista Principi. Nel 1959,
in piena guerra fredda, parlò a Mosca di fronte al Soviet Supremo
insistendo sul tema del disarmo. Da sempre vicino al mondo arabo
mediorientale, fece di tutto per scongiurare la guerra dei sei giorni. La sua
attività internazionale fu incessante. Nel 1952 aveva organizzato a Firenze
il primo Convegno Internazionale per la Pace e la Civiltà Cristiana e
nel 1955 i sindaci di moltissime capitali del mondo siglarono, a Palazzo
Vecchio, un patto di amicizia. Un personaggio ‘imponente’ dunque che si
colloca a pieno titolo in questo excursus storico delle Acli irpine. “I
sessant’anni dell’associazione corrispondono alla storia della
Repubblica italiana – precisa Rosanna Repole, responsabile provinciale
Istituzioni Acli – Un parallelismo che nel corso di questi appuntamenti
cercheremo di analizzare sia attraverso la riflessione e l’esempio di
testimoni illustri come La Pira, che in prospettiva di un futuro socio-politico
che veda protagonisti i giovani”. All’incontro parteciperanno, inoltre,
Alfredo Cucciniello, presidente nazionale Us Acli, il sindaco di
Avellino Giuseppe Galasso, l’assessore comunale di Torella dei Lombardi,
Paolo Saggese, il capogruppo della Margherita di Palazzo Caracciolo
Giuseppe De Mita, Franco Miano, presidente regionale dell’Azione Cattolica, il
Vescovo Francesco Marino e il vicepresidente nazionale Acli, Natalino
Stringhieri.
IL DIBATTITO
Politica e morale. Istituzione e chiesa a confronto su La Pira

Un uomo, un politico, un credente. Un profeta il cui sguardo era teso
all’avvenire. Un anticipatore del futuro che ha saputo mettere insieme
il locale con il globale. Così il presidente regionale dell’azione
cattolica Franco Miano dipinge Giorgio La Pira. Un esempio di fede e
cultura, traccia da seguire. E’ il primo cittadino di Avellino Pino Galasso a
presentare l’umiltà di un amministratore che ha saputo con la sua
semplicità abbattere le barriere e costruire i ponti. “Una figura
anacronistica e ‘plurale’ ci porta a margine di un rapporto irrisolto tra
politica e morale”.

Ad affermarlo è il capogruppo provinciale della Margherita
Giuseppe De Mita che lancia un interrogativo: chi è il modello da
seguire? La visione lapiriana della politica era profetica. Non a caso il
Sindaco ‘Santo’ gettò le basi per l’articolo 2 della Costituzione
Italiana con il principio della sussidiarietà. Un parterre d’eccezione quello
riunitosi ieri pomeriggio presso il palazzo vescovile di Avellino. Al
tavolo: Sua Eccellenza Francesco Marino, il vicepresidente nazionale
Acli, Natalino Stringhieri, l’assessore comunale di Torella dei
Lombardi, Paolo Saggese, il capogruppo della Margherita di Palazzo
Caracciolo Giuseppe De Mita, Franco Miano, presidente regionale dell’Azione
Cattolica. Tra gli altri: Rosanna Repole, Gerardo Cucciniello, il vicario
generale Mons. Antonio Dente, il presidente provinciale delle Acli
Gerardo Salvatore, il presidente provinciale Azione Cattolica Lina
Matarazzo, Pino Vitale e Rosanna Rebulla. A conclusione dell’incontro l’augurio
lanciato da Sua Eccellenza Marino alle Acli. “Riscopriamo la vocazione
alla santità all’interno del nostro vivere quotidiano”. Un monito che
si inserisce nel dibattito politico culturale che l’associazione irpina
sta portando avanti nell’ottica di un rinnovamento aclista. Insomma un
incontro di spessore per dibattere su ‘Il pensiero di Giorgio La Pira,
nel rapporto fra politica, cultura ed etica’ Politica e morale. Istituzione e chiesa a confronto su La Pira

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