A Trevico una tappa del Festival itinerante Corto e a Capo

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Grande successo ha riscosso a Trevico l’evento organizzato dall’Associazione IrpiniaMia la sera del 19 agosto nei locali della Stazione Enogastronomica. Il piccolo borgo arroccato sulla cima più alta dell’Irpinia, che vanta una storia millenaria, ha ospitato ancora una volta, dopo la bella esperienza del 2019, una tappa del Festival cinematografico Corto e a Capo, giunto alla sua VI edizione, un Festival che, come ha detto il Direttore Artistico Umberto Rinaldi, si pone quella che si potrebbe definire una mission, portare il cinema nelle aree interne, diffonderne la conoscenza laddove il cinema non c’è e dunque colmare una lacuna mediante un’operazione culturalmente meritoria e importante che coniuga svago e sapere, conoscenza e riflessione. In un paese come Trevico, che, com’è noto, ha dato i natali al grande Ettore Scola, è evidente che questa iniziativa si carica di una valenza particolarmente significativa, che il numeroso pubblico intervenuto ha dimostrato di aver colto e apprezzato. E’ il cinema che torna in uno dei suoi luoghi di origine, dove Ettore Scola bambino lo scoprì per la prima volta guardando Fra’ diavolo, proiettato su un lenzuolo svolazzante nella piazza alla quale è stato giustamente dato il suo nome, Piazza Ettore Scola. Una scena che il regista ha fissato in uno schizzo suggestivo conservato nell’Auditorium di Palazzo Scola, la sua casa di nascita, donata al Comune di Trevico e oggi sede di un dinamico Centro Culturale. Non è un caso dunque che il fil rouge che lega le esperienze di Corto e a Capo a Trevico sia proprio il riferimento a Ettore Scola, una cifra esclusiva all’interno dell’ampio programma di proiezioni proposto dal Festival nei vari paesi, una cifra che rende questa manifestazione particolarmente cara al paese e in particolare all’Associazione IrpiniaMia che la promuove. Se l’anno scorso è stato proiettato il film di Scola Che ora è, nel corso di una retrospettiva su Massimo Troisi, quest’anno è stata proposto una programma articolato in tre momenti, all’interno di una ricchissima offerta di film, offerta dal Festival lungo il suo percorso e intitolata Terra mia. In apertura abbiamo assistito alla proiezione e alla premiazione del documentario Il Principe delle pezze alla presenza dell’autore, un film centrato sul tema dei costumi di scena, che riveste una particolare importanza nell’allestimento di un tipo di spettacolo che si basa sulla costruzione di personaggi. Quindi la proiezione di cinque cortometraggi italiani e stranieri, sui quali il pubblico è stato chiamato a esprimere la sua valutazione per selezionare la rosa dei finalisti in gara nell’ultima tappa. In chiusura un omaggio a Ettore Scola attraverso la presentazione di un suo cortometraggio che racchiude magistralmente la storia di 50 anni di cinema in pochi minuti. Una serata di grande interesse seguita da un pubblico attento e partecipe, che ha dimostrato ancora una volta di amare e apprezzare il cinema. Di qui l’auspicio conclusivo della Presidente dell’Associazione IrpiniaMia, Maria Raffaella Calabrese De Feo, di rendere questo incontro del Festival Corto e a Capo con Trevico, un appuntamento annuale all’interno del programma dell’Associazione IrpiniaMia finalizzato a promuovere la cultura del territorio irpino.