IrpiniAmbiente, Caso: dai sindaci ci aspettiamo un atto di responsabilità

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AVELLINO- “Un atto di responsabilità”. Quello che il segretario provinciale della Uil Trasporti Michele Caso, presente al presidio dei lavoratori che da alcune ore si trova davanti a Palazzo Caracciolo, dove è in corso l’assemblea dei sindaci convocata dal presidente Rizieri Rino Buonopane per affrontare il nodo legato al futuro di “IrpiniAmbiente”. Sul tavolo c’è un tema preciso: i Comuni rileveranno le quote della società, con un’operazione che economicamente non avrebbe ingenti costi, oppure si dovrà andare ad una gara con la partecipazione del privato e la società sarà messa in liquidazione: “Siamo al rush finale- ha spiegato Caso- evidentemente l’azione portata avanti in Prefettura ha dato i suoi buoni effetti, questo incontro con i sindaci è il risultato. Adesso i sindaci sono chiamati ad un atto di responsabilità. Credo che non ci siano problemi dal punto di vista economico, in quanto è un settore che gestito in house consente di recuperare eventuali disfunzioni. Credo che il problema resti di natura politica. Siamo fiduciosi che prevalga il buonsenso”. Un acquisto di quote in conto capitale, che secondo Caso “non è una spesa, un investimento in conto capitale, come veniva spiegato in precedenza. Non solo, ma il vero affare è che i Comuni diventeranno proprietari anche di tutta l’impiantistica. Abbiamo una discarica, uno Stir, abbiamo un finanziamento di 12 milioni di euro per l’impianto dell’umido, avere questa forza significa avere una prospettiva”. Qual è l effetto del no alla rilevazione delle quote da parte dei Comuni? “La società andrà in liquidazione, ci sarà un baillame, perché i liquidatori dovranno recuperare i crediti che sono oltre 40 milioni di euro. Il piano industriale non prevede le garanzie per tutti i lavoratori in caso di gara”. La segretaria provinciale della Cgil Fp Licia Morsa si è augurata che il presidente della Provincia “possa convincere i sindaci, perché il rischio è che si possa chiudere questa partita in modo dolorosissimo a livello socio economico per il nostro territorio. Si andrà a gara, arriverà un socio privato, ma non è quello che ci spaventa. Il nostro poteva essere un “modellino” da esportare.