Lapio e San Mango, la campanella ricorda come due piccoli comuni “salvano” la scuola

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Una prima campanella che ha un sapore particolare: ancora un anno con un’istituzione salva e con la dimostrazione che due piccoli comuni messi insieme possono fare la differenza. Cosi’ questa mattina, alla presenza della Dirigente scolastica Emilia Di Blasi, del sindaco di Lapio Maria Teresa Lepore, del sindaco di S. Mango sul Calore Teodoro Boccuzzi e del maresciallo dei Carabinieri Angelo De Vita, si è ufficialmente aperto l’ anno scolastico 2025/26 con un nuovo percorso scolastico tra le due piccole comunità locali di Lapio e San Mango sul Calore. Da tempo le due Amministrazioni Comunali, con la mediazione della scuola, hanno cercato un dialogo proficuo per salvaguardare il presidio culturale scolastico nei due territori e la soluzione è stata l’unione delle classi tra i due comuni. Si è deciso, anche grazie alla fattiva collaborazione dei genitori, di far confluire gli alunni della scuola primaria in un unico plesso, quello di Lapio, mentre gli alunni della scuola secondaria di I grado sono stati collocati nel plesso di San Mango s. C. In questo modo il numero di alunni nelle singole classi è stato tale da garantire una migliore qualità dell’offerta formativa, sfruttando al meglio le risorse umane e professionali. Lo sforzo delle amministrazioni e della scuola è stato notevole, con una serie di interventi da parte di entrambi i sindaci, che hanno dovuto farsi carico di organizzare una serie di servizi, come il trasporto e l’adeguamento della viabilità stradale, al fine di garantire un migliore collegamento tra le comunità scolastiche. Gli alunni potranno ora usufruire al meglio di edifici scolastici di ultima generazione, funzionali e dotati di arredi, strumentazioni innovative e di adeguati spazi idonei per tutte le attività didattiche.Questa visione lungimirante dimostra che, anche nelle piccole comunità, si può organizzare una scuola di qualità, esempio per le comunità circostanti. La scuola, le amministrazioni comunali e le famiglie hanno il compito, non solo di garantire il diritto allo studio degli alunni, ma anche di offrire opportunità di crescita, aiutando i ragazzi a diventare cittadini del domani e orgogliosi di appartenere alle proprie comunità.