Il Comitato Uniamoci per l’Acqua riassume la situazione attuale dell’emergenza idrica in Irpinia e nel Sannio e riporta delle proposte concrete.
”1) Il punto, senza giri di parole
• Chiusure notturne, guasti ripetuti, conguagli e bollette pesanti non sono “sfortuna”: sono l’effetto di reti vecchie e fragili, manutenzione insufficiente e investimenti rimandati per anni.
• L’Alto Calore è in concordato e lavora in affanno; i Comuni, soci dell’azienda, oscillano tra scaricabarile e comunicati; la Regione e l’EIC promettono, ma i cantieri risolutivi non partono.
• I cittadini pagano il conto: meno acqua e tariffe più alte, mentre le perdite di rete restano altissime.
2) Cosa NON accettiamo
• Che la crisi venga raccontata come solo “colpa del clima” o solo “colpa dei cittadini che sprecano”.
• Che si aumentino le tariffe senza un piano cantierabile e verificabile di sostituzione delle condotte.
• Che ogni Comune vada in ordine sparso alimentando una guerra tra territori (chiusure sempre nelle stesse zone).
• Che si usi la campagna elettorale per fare propaganda sull’acqua: servono impegni misurabili, non slogan.
3) Cosa vogliamo SUBITO (entro 30–60 giorni)
1. Stato di crisi idrica strutturale richiesto formalmente da Prefetto, Regione ed EIC con cabina di regia unica e calendario pubblico degli interventi.
2. Trasparenza totale: pubblicazione settimanale (per Comune) di perdite, portate, interruzioni, tempi di riparazione, squadre in campo; streaming delle assemblee EIC/ACS.
3. Piano “pronto soccorso reti”: squadre h24 su adduttrici e punti neri, riduzione pressioni dove utile, autobotti programmate per frazioni in quota, priorità a ospedali, RSA, scuole e attività produttive essenziali.
4. Potenziamento del Centralino attivato dall’ ACS per i Cittadini e garanzie che sia davvero attivo h. 24, per dare risposta alle richieste urgenti, di Utenti esasperati che chiedono chiarimenti in merito a sospensione idrica senza avviso preventivo o per interruzione dovuta a guasti
5. Bollette e tutela utenti: stop agli aumenti fino a quando non si raggiungono obiettivi minimi di servizio (KPI); revisione dei conguagli anomali; sportelli straordinari; nessuna sospensione per morosità incolpevole; estensione del bonus idrico.
6. Cantieri urgenti: avvio “continuazione” (con atti e cronoprogramma pubblici) delle sostituzioni già individuate dai tecnici e dagli atti ufficiali – ad esempio il tratto DN 800 Castelfranci–Villamaina–Gesualdo più volte segnalato dai sindaci – insieme agli altri tratti critici indicati dai tecnici di settore.
4) Cosa serve nei prossimi 12–36 mesi
• Un piano straordinario per rifare le tubazioni, non toppe: sostituzioni per lotti omogenei, distrettualizzazione, misure e telecontrollo seri.
• Fondi veri e tracciabili: Programmazione Coesione 21–27, Fondo Sviluppo e Coesione, misure ARERA sulla qualità tecnica, più un fondo nazionale dedicato. L’Ordine del Giorno approvato all’unanimità alla Camera (firmatari tra gli altri Rotondi, Mollicone, Toni Ricciardi, Lomuti) esiste: va finanziato.
• Garanzie di gestione pubblica: qualunque commissariamento o riassetto non deve aprire scorciatoie a privatizzazioni né scaricare i costi sugli utenti. Se si faranno atti straordinari, pretendiamo: proprietà pubblica delle reti, controllo ARERA/EIC, massima trasparenza e partecipazione civica.
5) Ai sindaci (tutti, senza eccezioni)
• Chi ha votato contro gli aumenti: trasformi quel voto in atti concreti.
o Mozioni in Consiglio comunale con impegni misurabili, richiesta formale di cronoprogrammi, pubblicazione dei dati comunali di perdite e interventi, ufficio segnalazioni perdite con presa in carico entro 24/48h.
o Presenza fisica (non simbolica) ai tavoli EIC/Regione; partecipazione alle mobilitazioni dei cittadini davanti all’EIC e in Prefettura.
• Chi ha votato a favore: spieghi ai cittadini perché e quali benefici concreti arriveranno (con date e cantieri).
• Tutti: unità di intenti per chiedere i fondi e i cantieri; basta comunicati “a freddo”.
6) Alle forze politiche e ai candidati regionali
• Firmate un Patto per l’Acqua in 5 punti:
1. finanziamento dell’ODG parlamentare e dei lotti prioritari;
2. niente aumenti senza KPI raggiunti;
3. zero privatizzazioni delle reti;
4. cabina di regia con Prefettura, EIC, ACS e comitati;
5. open data obbligatori su perdite e lavori.
• Nelle vostre liste e programmi, indicate quali fondi, per quali lotti, in che tempi.
7) Cosa facciamo noi, come cittadini
• Continuiamo la nostra rubrica “La Goccia del Giorno”: ogni giorno un fatto, una foto, una mappa delle chiusure.
• Raccogliamo segnalazioni geolocalizzate di perdite e disservizi (con foto/ora/luogo) e le consegniamo ogni settimana a Prefettura, EIC e ACS.
• Prepariamo esposti collettivi su conguagli anomali e disservizi prolungati.
• Organizziamo presìdi pacifici davanti a EIC e Prefettura nelle date chiave dei tavoli istituzionali.
Non vogliamo capri espiatori a settimane alterne. Vogliamo acqua nei rubinetti, cantieri veri e conti chiari. L’acqua è un diritto: la trasparenza è un dovere. Chi ha responsabilità istituzionali lo dimostri adesso, non dopo le elezioni” – conclude il Comitato Uniamoci per l’Acqua.