Il questore Picone: ascoltare i giovani e proporgli esempi concreti di impegno sociale

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AVELLINO- “Investire di più nella fase preventiva. Noi ci stiamo provando”. E’ cosi’ che il questore di Avellino Pasquale Picone ha chiuso il suo intervento di saluto al convegno sul rapporto tra scienza e diritto promosso dall’ordine degli psicologi e dall’ordine degli Avvocati di Avellino a Palazzo di Giustizia. Al centro dell’intervento del questore ci sono i giovani e l’iniziativa che domani sera la Questura di Avellino ha organizzato in Villa Comunale, ovvero “Divertiamoci consapevolmente”. E nel suo intervento il questore ha sottolineato come: “L’educazione, come diceva il presidente del Tribunale e’ una delle fasi piu’ importanti nell’eta’ adolescenziale. Cercare di far comprendere il valore dei propri gesti. Cercare di portare in giovani, ho accennato al presidente , domani sera faremo un incontro di fronte al Convitto, dal titolo “Divertiamoci consapevolmente”. Cioè entrare nel mondo di giovani, non attraverso le solite anche utili, attività di incontri scolastici sulla legalità. Pensare un po’ ad ascoltare i giovani, cercando di capire che cosa loro vogliono dagli adulti, che cosa noi possiamo fare per loro. Creare delle sinergie, ma queste sinergia questo è anche un momento in cui si devono creare necessariamente come impegno sociale. Un impegno sociale continuo da parte dei giovani”. E ci saranno anche le associazioni per dare un esempio di quel contributo: “Domani sera avremo anche la Misericordia è una delle associazioni di volontariato, ce ne sono tante di associazioni di volontariato. Noi adulti dobbiamo accompagnare i giovani in un percorso anche di solidarietà con comportamenti concreti. Il Procuratore della Repubblica di Napoli e anche il procuratore Airoma tante volte per rivolgersi ai giovani chiedono: Qual è l’ impegno di noi adulti, cioè cercando di far comprendere che un percorso di educazione parte dall’esempio e parte sempre dall’esempio di noi adulti. Noi non possiamo dire di fare una cosa, cioè dobbiamo cercare di far comprendere ai nostri ragazzi perché è utile fare quella cosa, cioè prendere in mano la propria vita, cercare di guardare agli aspetti sociologici attraverso i servizi sociali in un’interazione maggiore di servizi sociali. Io la sto ricercando. Alcune volte l’ho trovata, altre volte meno, però la continuerò a ricercare sempre. Perché se noi facciamo un intervento in un determinato contesto problematico di questa città, noi dobbiamo fare una intervento che non deve essere esclusivamente un intervento di repressione, perché è tardi. Perche’ l’intervento di repressione arriva tardi, arriva ed e’ giusto farlo, perché poi ognuno deve rispondere delle azioni che compie. Ma nella fase preventiva dobbiamo investire di più. Io ci sto provando”.