Il questore Picone “scuote” platea e sindaci: noi ci siamo, ognuno faccia la sua parte

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BAIANO- E’ toccato al questore di Avellino Pasquale Picone, come lui stesso ha precisato aprendo il suo intervento al Teatro Colosseo di Baiano, scuotere i sindaci e la comunita’, con una premessa improntata al pragmatismo e alla realta’ istituzionale in cui ha ammesso: mi sarei aspettato più persone, spero che questo sia soltanto un inizio” riferendosi al Teatro Colosseo che non era pieno, e dava l’impressione di “bel Teatro ma mi sembra quasi un incontro per pochi intimi”. Ma non per questo Picone ha rinunciato a mettere a nudo le varie emergenze territoriali e provinciali, sollecitando soprattutto i sindaci: “La sicurezza dei cittadini si ottiene con il confronto tra le istituzioni, che in questa parte del territorio deve essere necessariamente diverso rispetto al passato”. Il questore avverte i sindaci della “C’e’ una criminalità che esiste, ed è sempre esistita. C’è una necessità di svolgere maggiormente il ruolo di autorità di pubblica sicurezza. Il confronto deve essere costante, non limitato solo a queste occasioni. Un confronto che parte da un’attività di controllo amministrativo degli enti anche attraverso la Polizia Locale. Sono assolutamente poche le Polizie Locali. Il numero delle Polizie Locale nei comuni, in tutta la provincia e non solo in questi territori e’ assolutamente scarso. Quindi quella che è un’attività di carattere amministrativo, soprattutto in materia ambientale da parte delle Polizie locali e’ per lo più inesistente”. Il risultato, nel ragionamento del questore e’ che le forze dell’ ordine si si trovano a sopperire ad interventi che sono priorità degli uffici tecnici o della Polizia Locale. Picone avverte i sindaci sulle necessità di cambiare su questa parte del confronto, perche’ quando non avviene porta ad un confronto “oggettivamente perdente da parte di tutti noi, da parte della societa’”. E non e’ tenero quando sottolinea che dal giorno del suo arrivo alla guida di Via Palatucci, ormai un anno e mezzo, nel quale ha “avuto riscontri assolutamente positivi nel confronto con i cittadini, forse meno da parte degli amministratori locali. L’amministratore locale e’ fondamentale perche’ gestisce una macchina amministrativa complessa. Noi come forze dell’ordine siamo vicini agli amministratori locali, ma vogliamo che gli amministratori locali a noi. Se questo è il momento per stipulare ulteriori sinergie ben venga. Ma se questo tavolo serve solo a buttare fumo negli occhi: io non ci sto”. Il questore ha ricordato che “Io sto qua per garantire la sicurezza di una provincia, sotto il profilo tecnico, perché il prefetto e’ il massimo responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ci mettiamo veramente l’anima per quello che facciamo come forze dell’ordine ma abbiamo bisogno delle Istituzioni e di un lavoro diverso delle istituzioni a livello locale”. Ma non è finita: “Vogliamo guardare ai numeri di questa realtà? I numeri che attendono ai reati che si consumano in questa parte del territorio? Sicuramente c’è un trend positivo. Questo lo dicono le statistiche. Ma questo trend positivo da solo basta? Assolutamente no. Se si verificano episodi come quello che abbiamo registrato alcuni mesi fa, dove un ragazzino viene bullizzato e poi le affermazioni successive, almeno per quanto riportato dalla stampa, vuol dire che non si e’ capito assolutamente niente di quello che accade sul territorio. C’è bisogno di ascoltare i giovani per dare risposte, ma c’è bisogno di ascoltarli in maniera seria. Noi, lo dico in particolare ai sindaci, noi ci siamo. Ognuno però deve svolgere la sua parte”. Aerre