Marketing locale: ecco tre strategie che lo rendono a prova di piccole imprese

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Più le aziende sono piccole e a gestione familiare, come quelle di cui è fatto il grosso del tessuto produttivo irpino, e meno potrebbero essere avere a disposizione risorse, umane oltre che economiche, da destinare alle attività di marketing e comunicazione, pure così essenziali per questo tipo di realtà. Le aziende del territorio, al contrario delle grandi multinazionali, difficilmente contano infatti su un brand forte e già noto al punto che non serve raccontare ai (potenziali) clienti chi sono e che cosa fanno. La buona notizia è che ci sono alcune attività “low cost” che possono contribuire a dare più visibilità al business e lo fanno sfruttando il principio della prossimità, rivolgendosi cioè principalmente a chi si trova geograficamente più vicino all’impresa e con più probabilità può trasformarsi per questo in cliente. Ecco, insomma, le tre migliori strategie di marketing locale a prova di piccole imprese.

Dalle schede sulle mappe ai gadget: le tre migliori strategie a prova di piccole imprese

A partire da essere presenti sulle mappe. Chi stia cercando una bioprofumeria o un alimentari che venda prodotti a chilometro zero, oltre ad affidarsi ai consigli di familiari e amici, con ogni probabilità oggi effettuerà una ricerca in Rete, tra i luoghi che Google Maps e simili gli suggeriscono come più vicini alla sua posizione. Come fare in modo che la propria attività compaia tra i risultati di ricerca prima di quelle dei competitor è cosa di cui si occupano le agenzie digitali, se e quando i business abbiano budget da destinare a una strategia SEO. Quello che chiunque gestisca un’impresa locale può fare è, invece, compilare l’apposita scheda che Google e gli altri motori di ricerca mostrano sulle mappe in maniera accurata e con quante più informazioni possibili: diversi studi hanno dimostrato, infatti, che gli utenti apprezzano quando possono scoprire direttamente dalle mappe giorni e orari di apertura di un negozio, la disponibilità al suo interno di servizi come il WiFi o quelli per i pagamenti digitali, quanto è accessibile a persone con disabilità, in quali fasce orarie è più affollato, cosa ne pensa chi lo ha già visitato. Aggiornare la scheda è altrettanto importante: niente infastidisce di più chi è arrivato in store per acquistare come trovarlo chiuso senza che fosse segnalato altrove.

Altra strategia di marketing locale a prova di piccole imprese è la sponsorizzazione di eventi che si svolgono sul territorio. Chi li organizza riserva in genere spazio agli sponsor, infatti, in tutti i materiali informativi e pubblicitari o può coinvolgerli in momenti clou come la presentazione alla stampa, eventuali premiazioni, eccetera. Le sponsorship aiutano soprattutto quando si ha bisogno di lavorare su quanto il proprio brand è conosciuto, facile da ricordare tra quelli che operano in un certo settore e dotato di una buona reputazione: sponsorizzare un evento migliora, cioè, quella che in gergo è indicata come la brand awareness. Non serve essere addetti ai lavori per rendersi conto di come un piccolo business, un business locale o a conduzione familiare abbia bisogno di lavorare su quanto i propri target di riferimento siano consapevoli dell’esistenza del brand più di quanto non ne abbia bisogno un grande gruppo aziendale. L’evento da sponsorizzare va naturalmente scelto con cura: quello di una sagra potrebbe non essere il contesto ideale per dare visibilità a una startup green, infatti, che al contrario potrebbe avere tutto da guadagnare nello sponsorizzare una maratona matematica tra gli studenti del liceo.

Gli eventi sponsorizzati sono ottime occasioni comunque in cui distribuire gadget aziendali come candele personalizzate o diffusori per ambienti, occhiali da sole, asciugamano, teli mare, infradito, palloni, t-shirt e ogni altro tipo di oggetto su cui siano impressi logo e nome aziendale. Perché i gadget aziendali possono essere considerati tra le migliori strategie di marketing locale a prova di piccole imprese, come quelle irpine, può non risultare immediato a chi abbia meno familiarità con la materia. Eppure non c’è niente che riesce a dare visibilità a buon prezzo al brand come una penna brandizzata che passi di mano in mano o dei post-it personalizzati attaccati nei luoghi più disparati: i gadget aziendali aumentano, cioè, le occasioni in cui le persone sono esposte al brand e, così facendo, creano un senso di familiarità che può tradursi a valle in una maggiore probabilità di sceglierlo al momento dell’acquisto rispetto ad altri brand concorrenti. Il tutto senza contare che aver ricevuto uno specchietto da borsa personalizzato o delle pantofole di cortesia brandizzate crea un ricordo positivo e gratificante del momento dell’incontro col brand, specie se è stato il primo, ed è un ricordo positivo che ancora una volta può tradursi in maggiori probabilità che il brand venga scelto rispetto ai competitor. Se a riceverli è chi è già cliente, infine, i gadget aziendali contribuiscono a fidelizzarlo. Va da sé che per evitare di sprecare il budget – spesso limitato nel caso delle piccole e medie imprese – a disposizione in oggetti che rischiano di finire inutilizzati o, peggio, cestinati subito da chi li ha ricevuti si dovrebbe provare a scegliere regali aziendali originali, utili e che abbiano una certa risonanza col proprio business.