Il messaggio del sindaco di San Martino Valle Caudina Pasquale Pisano per la Consegna della Cittadinanza onoraria a S. EE. R. Cardinale Frank Leo.
Eminenza, distinti e stimati partecipanti , ho l’onore di darvi il benvenuto a questo singolare evento, che si svilupperà nell’arco dell’intera giornata e che ci vede uniti intorno alla persona di Sua Eccellenza Reverendissima il Cardinale Frank Leo, arcivescovo metropolita di Toronto. L’Amministrazione Comunale che mi onoro di presiedere, fin dal primo mandato, iniziato nel 2016, utilizzò , quasi come un mantra, nei manifesti, nelle locandine e a chiusura di quasi tutti discorsi o comizi, la frase “…per amore del nostro paese”.
Non era certamente originale; evidentemente modellata sulla ben più forte e pregnante locuzione presente nel documento scritto contro la camorra da don Peppe Diana insieme ai sacerdoti della forania di Casal di Principe e distribuito nel Natale del 1991 in tutte le chiese locali : “…per amore del mio popolo”. Ma esprimeva, ed esprime, un forte senso di appartenenza, di attaccamento, direi quasi di radicamento nella realtà profonda di San Martino Valle Caudina, un piccolo paese dell’entroterra campano.
Questo senso profondo di appartenenza ha guidato il condiviso sentire del Consiglio Comunale, quando si è deciso di deliberare il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Lei Eminenza Reverendissima che, sebbene nato nel lontano Canada, ha mantenuto sempre intatti e profondi i legami con la terra d’origine della sua famiglia, soprattutto con il nostro paese dove nacque sua madre , Rosa Valente. Tra noi ha trascorso non pochi periodi estivi a partire dal 1990 circa, sempre accolto dai numerosi parenti che hanno ben visto nel suo esserci costante la misura di un’idea di famiglia alta e profonda.
Ha soggiornato tra noi vivendo e facendo proprie quelle usanze e quelle tradizioni che molti emigranti portano nel cuore e sedimentano nella mente, quasi a protezione in una terra che li ospita e che ancora non diventa propria. Ascolteremo nella lettura della Delibera di conferimento della Cittadinanza onoraria, il cammino di vita del nostro Cardinale; un’esperienza vitale vissuta con coraggio e dedizione, nello studio e nell’impegno coerente, al servizio dell’uomo e della Chiesa.
Il paese che l’accoglie oggi è un paese molto cambiato negli ultimi anni; è vivo a modo suo ma in qualche modo trasformato dallo scorrere del tempo, dal mutare delle persone, dai cambiamenti in atto in ogni campo del vivere civile e religioso. I tempi sono in generale difficili. Difficilissimi per i nostri comuni sempre più attanagliati dalle pesantissime difficoltà.
Lo spopolamento, il mancato sviluppo, la crescente disoccupazione, il taglio dei servizi primari. Giovani che non trovano lavoro, adulti in condizioni precarie, famiglie che vivono una condizione disagiata e le tante altre questioni sul tappeto sembrerebbero rappresentare mali endemici da cui cerchiamo di liberarci tra grandi difficoltà. Ma non ci rassegniamo facilmente. Al contrario pensiamo che si debba trovare l’energia e la forza per non arrenderci a quello che sembra inevitabile. Lo raccomandava Papa Giovanni Paolo II° nel corso di una sua visita in una terra che vive i nostri stessi problemi: “Non arrendetevi di fronte alle difficoltà del momento presente e non rinunciate a progettare il futuro”. E noi crediamo che questo sia possibile.
Da poco è terminato “L’Anno delle Radici, voluto dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, per incentivare politiche capaci di riallacciare i rapporti con i numerosi Italodiscndenti sparsi in tutto il mondo. L’Italia, la Campania ed anche il nostro paese ha dato un forte contributo all’emigrazione. Il nostro paese cerca di mettere in campo iniziative capaci di ritessere rapporti con discendenti di sammartinesi emigrati. Qualche risultato, almeno in termini di recupero della memoria si ottiene (penso ai raduni Internazionali della famiglia Del Giacco, di cui uno tenutosi negli Stati Uniti).
La Sua presenza tra noi è auspicio di un cammino di conoscenza e riconoscenza che si può e si deve fare insieme a Lei e a non pochi figli di nostri emigrati che, con il lavoro e l’abnegazione, hanno conseguito risultati eccellenti nella vita sociale, rendendo indirettamente onore anche al paese di origine.
Siamo, allora, onorati di annoverarla tra i nostri illustri cittadini e, perché no, tra i nostri amici. Le auguro un ministero pastorale lungo e luminoso, fruttuoso e ricco di speranza.
Questa terra che diventa da oggi ancora più Sua Eminenza; possa la sua missione, in Canada ed in qualsiasi posto del mondo e della Chiesa, Dio vorrà destinarLa, seminare forza, sostegno, unità, solidarietà e coraggio a tutti, in un mondo che ogni giorno di più sembra smarrire il coraggio della pace, la consapevole necessità della compassione e la bellezza della giustizia.
Questo paese, San Martino Valle Caudina, il suo paese, La accoglie con gioiosa speranza.